Anche la Confcommercio si schiera contro la soppressione del tribunale di Lanciano

3 Dicembre 2011 0 Di redazione

La Confcommercio si schiera al fianco della battaglia contro la soppressione del Tribunale di Lanciano. “Si tratterebbe di un atto gravissimo – sottolinea il presidente Angelo Allegrino – che segnerebbe ancora una volta il declassamento della nostra città ed un disservizio senza precedenti per i cittadini del comprensorio”. La Confcommercio fa appello a tutte le istituzioni e ai rappresentanti politici di tutti i partiti del comprensorio, oltre alle locali categorie economiche e produttive e non ultima la società civile per scongiurare il pericolo della soppressione del Palazzo di Giustizia frentano e si propone come possibile organo di coordinamento per rendere più efficace e incisiva la battaglia avviata, tra i molteplici portatori di interesse, anche dal Comune di Lanciano.
“Il tribunale – precisa Allegrino – soprattutto in un territorio che ospita un supercarcere come è quello di Lanciano, rappresenta una cultura preventiva e giudiziaria fondamentale per la tenuta sociale e giuridica del comprensorio”. “Si tratta di un vero e proprio presidio dello Stato – prosegue il presidente Confcommercio – indispensabile per la prevenzione, la legalità e la giustizia al fine di fronteggiare il fenomeno della criminalità”.
Secondo Confcommercio l’amministrazione della Giustizia non va affrontata con tagli e soppressioni lineari, ma dovrebbe essere invece incentivata, soprattutto in zone del centro Sud per garantire e tutelare il principio di diritto di prossimità della giustizia che può essere realmente garantito solo attraverso la permanenza di un tribunale sul territorio.
L’associazione commercianti si propone quindi come parte attiva nell’opposizione alla soppressione del Tribunale di Lanciano e si impegna a portare avanti la protesta in tutti i modi e le forme che sono nelle sue possibilità, garantendo una capillare opera di informazione sul territorio e sollecitando, dove possibile, una reazione decisa e immediata da parte dell’opinione pubblica e delle categorie economiche.