BlackBerry ancora sotto i riflettori per la facilità d’accesso a contenuti illegali di sesso tra cui quelli pedopornografici

11 Dicembre 2011 0 Di redazione

Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:
Ancora una volta la multinazionale degli smartphone BlackBerry nel mirino di associazioni a tutela dell’infanzia britanniche. Proprio in questi giorni, infatti, la questione è stata sollevata nell’ambito di una controversia dopo che è stato confermata la facilità di accesso a contenuti illegali di internet, tra cui quelli a contenuto pedopornografico.
Dall’estate scorsa, quando sono scoppiate le prime polemiche, BlackBerry avrebbe omesso di implementare blocchi di accesso ad internet a tutela degli utenti, soprattutto dei bambini, al fine di impedire l’apertura di un cospicuo elenco di siti vietati.
La notizia che riporta Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, costituisce un problema non solo d’oltremanica stante la diffusione di questi smartphone nonché l’ulteriore conferma di un allarme già lanciato da alcune associazioni che si occupano della tutela dell’infanzia anche perché gli adolescenti rappresentano una parte cospicua degli utenti del BlackBerry.
Proprio in data di ieri l’autorità di garanzia per le telecomunicazioni britannica “Ofcom” ha manifestato la propria preoccupazione per la vicenda ed ha confermato di aver contattato con urgenza la canadese Research in Motion (RIM), proprietaria del marchio BlackBerry, al fine di risolvere con solerzia il problema.
Tutti gli operatori di telefonia mobile in Gran Bretagna hanno infatti sottoscritto un codice di condotta che assicura la possibilità di un blocco all’accesso ai siti con contenuti sessuali.
Un portavoce della RIM ha dato conferma che entro la fine del 2011, verrà data una soluzione definitiva a questo problema. Mentre l’associazione “Child Exploitation and Online Protection Centre” ha ribadito che tutti i fornitori di servizi hanno la responsabilità di contribuire a salvaguardare l’ambiente online e di definire sanzioni per i trasgressori.