Botti illegali, la Guardia di Finanza sequestra due mortai e oltre 2,5 quintali di materiale esplodente

30 Dicembre 2011 0 Di redazione

Alle prime luci dell’alba del 30.12.2011 nel corso di controlli nel settore delle armi e degli esplosivi in genere, i finanzieri del Nucleo Mobile della Compagnia della Guardia di Finanza di Frosinone hanno sottoposto a controllo due autovetture, condotte da due persone residenti nella capitale, al cui interno erano custoditi in maniera visibile alcuni cartoni contenenti prodotti esplodenti.

Gli specifici accertamenti finalizzati alla verifica del legittimo possesso e della tipologia dei prodotti esplodenti consentivano di rilevare che all’interno delle autovetture erano custoditi due mortai in ferro, utilizzabili per il lancio di razzi esplodenti, e circa 6.500 artifizi pirotecnici, destinati al mercato illegale della capitale e del litorale romano, non appartenenti alla categoria della libera vendita, per un peso complessivo di circa Kg. 250, mentre i proprietari delle autovetture erano privi delle necessarie autorizzazioni prefettizie attestanti il rispetto di tutte le norme di sicurezza imposte dalle vigenti leggi.

Durante il controllo i finanzieri rilevavano, altresì, che i materiali pirici illegittimamente detenuti erano privi delle prescritte istruzioni d’uso, dell’indicazione della quantità di polvere attiva utilizzata per il loro confezionamento e della prevista marcatura CE che attesta la sicurezza e la conformità del prodotto stesso alle vigenti disposizioni normative.

Tutti i prodotti esplodenti rinvenuti, complessivamente costituiti da 6.500 artifizi pirotecnici dal peso di circa Kg 250, e le due autovetture, sono state sottoposte a sequestro, con conseguente segnalazione all’A.G. inquirente dei due cittadini romani per le responsabilità penali derivanti dall’illecita detenzione di materiali esplodenti senza licenza del Prefetto, dall’omessa denuncia di materie esplodenti e dalla detenzione di prodotti esplodenti non riconosciuti e classificati dal Ministero dell’Interno.

Attesa la consistente quantità e la pericolosità dei prodotti sequestrati, gli stessi venivano concentrati presso un deposito giudiziario autorizzato ed idoneo alla custodia in attesa degli opportuni accertamenti della magistratura.

I prodotti esplodenti sequestrati, se immessi nel mercato, avrebbero fruttato circa 12.000,00 euro.