I dipendenti dell’agenzia Frosinone Formazione: “Iannarilli la smetta di prenderci in giro”

20 Dicembre 2011 0 Di redazione

I Lavoratori dell’Agenzia Frosinone-Formazione, che in base all’avvio dell’annullamento della procedura di stabilizzazione a breve potrebbero essere licenziati, si dicono stanchi di leggere sulla stampa dichiarazioni del Presidente Iannarilli, ormai superate dall’evidenza dei fatti e in una nota scrivono: “Apprendono infatti dalla stampa che il Presidente sarà <> ai lavoratori: più volte abbiamo ricordato al Presidente che i Giudici del Lavoro hanno permesso ai lavoratori di essere riassunti a tempo indeterminato attraverso l’emanazione di 21 provvedimenti cautelari e 2 sentenze di merito di primo grado, riconoscendo quindi la legittimità della procedura di stabilizzazione. Forse il Presidente ha scarsa memoria, in quanto ci sono le sue stesse dichiarazioni rilasciate a tv e stampa locale precedenti alle sentenze a nostro favore, in cui ripeteva che sarebbe stato compito del giudice riconoscere la validità delle nostre rivendicazioni.
Dopo 23 sentenze, non è giunto il momento di gioire per la nostra situazione lavorativa? Forse è giunta l’ora di cambiare disco e di lasciarci lavorare serenamente.
Inoltre il Presidente vuole <>, ma con la sua politica non sta garantendo un servizio idoneo agli studenti in obbligo di istruzione che frequentano i nostri corsi di formazione professionale e che si vedranno, con i nostri licenziamenti, ancora una volta non riconosciuto il loro diritto all’istruzione. Gli ricordiamo, quindi, che la stabilizzazione dei lavoratori dell’Agenzia ha avuto come fine il miglioramento della qualità dei servizi offerti dall’ente, come è sottolineato dalle linee guida della Regione Lazio in materia di Istruzione e Formazione a cui la Provincia deve attenersi, nel rispetto del CCNL della Fomazione Professionale che specifica che “il rapporto di lavoro tra gli Enti di Formazione Professionale e il personale dipendente è prioritariamente a tempo indeterminato anche se è consentito l’uso di istituti contrattuali e di modalità di lavoro più flessibili”.