La rassegna “Cassino che legge” ospita il primo romanzo di Michele Clemente “Horror Vacui”

28 Dicembre 2011 0 Di Felice Pensabene

È stato presentato questo pomeriggio, nell’ambito della rassegna promossa dall’assessorato alla cultura del comune di Cassino “Cassino che legge” il primo romanzo di Michele Clemente dal titolo “Horror Vacui”. La rassegna – come spiega il curatore lo scrittore e poeta Francesco De Napoli – ha lo scopo di promuovere la cultura locale con particolare riguardo per i giovani autori locali e l’editoria del nostro territorio. Sottotitolo della manifestazione – prosegue De Napoli – è ‘Il libro non è un mattone, anzi sì ‘, nel senso che nel linguaggio comune il libro, quando pesante, viene definito un mattone, noi abbiamo ribaltato questo concetto ritenendo che il libro è il “mattone su cui poggia tutta l’architettura della cultura italiana e locale in particolare”. All’evento erano presenti il sindaco Giuseppe Golini Petrarcone, che ha avuto parole di elogio per il giovane scrittore cassinate, sottolineando la voglia della cittadinanza di cultura e l’impegno dell’amministrazione comunale a favorire e sviluppare questa necessità attraverso manifestazioni come questa. L’assessore alla Cultura, Danilo Grossi, ha ribadito l’importanza di eventi come quello di questo pomeriggio per accrescere il livello e il bisogno di cultura nella nostra città, ma anche per promuovere giovani talenti, come Michele Clemente, che si cimenta oggi con il suo primo romanzo, pur non essendo nuovo al panorama letterario locale. Il volume è stato presentato dal poeta e scrittore, Francesco De Napoli, che ha evidenziato le caratteristiche del lavoro di Michele Clemente, in tutti i suoi aspetti, dalle paure e le aspirazioni giovanili, alle passioni e all’importanza delle passioni, amorose, civili, sociali dei giovani durante il loro passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta. Più intenso e legato ai sentimenti dell’amicizia, dell’amore, della voglia di conoscenza e di nuove esperienze dei giovani non tralasciando il possibile aspetto autobiografico dell’opera, l’intervento di don Nello Crescenzi, docente e conoscitore profondo del mondo giovanile e dell’Autore. Giovane e brillante studente del liceo-ginnasio ‘G. Carducci’, Michele Clemente, sedicenne, è alla sua prima opera, ma non è nuovo al mondo della scrittura e della poesia. Secondo classificato al concorso letterario ‘Premio Pinchera’ nel 2009 con un brano sull’amicizia con riferimenti al volume ‘L’amico ritrovato’. Nel 2010 una sua fiaba dal titolo “Spasimi” è stata selezionata e pubblicata nella raccolta antologica “Una fiaba per te” nell’ambito della quarta edizione dell’omonimo concorso indetto dal comune di San Pietro Infine (CE). Quarto classificato al premio letterario di poesia “Città di Cassino”, XIV edizione, nel 2011, con la poesia “Ombre”. Ora, con Horror Vacui, è al suo primo lavoro in prosa. Un volume in cui, attraverso il viaggio del ventenne Mimmo alla scoperta dell’Oceano, offre al lettore una riflessione sulle aspirazioni, i sogni e le passioni giovanili. Ma soprattutto è l’analisi delle inquietudini degli adolescenti nella fase di passaggio all’età adulta. La loro voglia di scoprire il mondo attraverso le molteplici vicende che la vita riserva. In Horror Vacui, Michele Clemente, le esplora sapientemente, con un linguaggio semplice, diretto, tipicamente giovanile, in un susseguirsi di situazioni che rendono il romanzo avvincente e profondo allo stesso tempo. Un testo che si legge ‘ tutto in un fiato ’, che appassiona e descrive con sapiente maestria la passione amorosa, timida ed  impetuosa al tempo stesso, unita a quella civile e sociale. Un testo in cui non mancano i colpi di scena, dove forte emerge la personalità dell’Autore, del suo rapporto con il mondo degli adulti e con i genitori. Horror Vacui, paura del vuoto: “E’ una sensazione difficile da spiegare, ma che può prendere tutti – spiega l’Autore –  mi sembra ampiamente riassunta in quella frase latina. Rappresenta  proprio la paura di ciò che non si conosce. Si ha paura e basta, quasi, senza sapere da cosa si è tormentati. È come sentirsi cadere nel vuoto, senza possibilità di aggrapparsi a qualcosa per non precipitare”. Un testo alla ricerca di risposte ad interrogativi, spesso cercati nell’immensità dell’Oceano dal protagonista del romanzo, ma che a ben guardare sono più vicini di quanto si creda, in un orizzonte più ristretto, molto più… Mediterraneo!

Felice Pensabene

    

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