Operazione “Round of console” della Guardia di Finanza, scoperta maxi frode carosello per circa 4 milioni di euro

16 Dicembre 2011 0 Di redazione

La Guardia di Finanza di Caserta, sotto la spinta propulsiva del Procuratore Capo della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, a seguito di numerose verifiche fiscali, ha effettuato perquisizioni e accertamenti, che hanno consentito la scoperta di una “frode carosello” nel settore dell’informatica, posta in essere attraverso due “cartiere” casertane costituite ad hoc, con il compito di acquistare gran parte della merce da Paesi della Comunità europea (principalmente Germania e Olanda) e da San Marino, per poi rivenderla con fatture “soggettivamente” inesistenti.
In particolare, i Finanzieri della Compagnia di Caserta hanno accertato una evasione all’IVA di circa 1 milione di euro di IVA, posta in essere attraverso la commercializzazione di materiale informatico per oltre 4 milioni di euro nei confronti di oltre 40 società su tutto il territorio nazionale.
Le “operazioni conduit”, o “frodi carosello”, sono meccanismi fraudolenti particolarmente diffusi nel settore merceologico del commercio di software, finalizzate al raggiungimento di un risultato evasivo e all’incremento dei profitti derivante dallo sfruttamento dei vantaggi concorrenziali legati alla possibilità di praticare prezzi “al dettaglio” maggiormente competitivi.
Tale meccanismo, nella forma più elementare, necessita dell’esistenza di un primo cedente estero comunitario, di un soggetto IVA destinatario finale del bene e di un soggetto giuridico interposto che acquisti il bene in regime di non imponibilità (atteso il principio di tassazione nel Paese di destinazione) dal primo e, successivamente, lo rivenda al secondo con l’applicazione dell’IVA secondo la disciplina nazionale.
In pratica, la “frode carosello” viene attuata mediante un soggetto interposto (definito per questo “missing trader” o “cartiera”), debitore dell’i.v.a. relativa alle fatture emesse, che non provvede mai a versarla all’Erario, provvedendo tuttavia a detrarla dal soggetto a cui il bene viene venduto.
La breve esistenza dei soggetti interposti, che peraltro concentrano generalmente un gran numero di operazioni in un lasso temporale circoscritto, rende praticamente vana la pretesa erariale per la loro inconsistenza patrimoniale e finanziaria.
Nel caso specifico, si è accertato nel corso delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che il rappresentante legale di una società a responsabilità limitata operante in Marcianise, F.A. di anni 31, si avvaleva di due “teste di legno”, B. G. di anni 55 e D.S. di anni 70, entrambi di Caserta, per tenere in piedi due ditte individuali omonime, che, fungendo da cartiere, hanno consentito, in brevissimo tempo, di far maturare un rilevante debito d’imposta nei confronti dell’Erario a favore della società marcianisana.
Singolare la circostanza che le due “società fantasma” fossero sprovviste di sede aziendale e di strutture idonee (capannoni, garage, ecc.) per il normale esercizio dell’attività. Basti pensare che le sedi amministrative ed operative coincidono con lo studio di una commercialista, D.R.M., di anni 37, figlia di una delle due “teste di legno”.
I tre responsabili, unitamente alla professionista per concorso con loro, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per le violazioni penali di omessa presentazione delle dichiarazioni, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, occultamento e distruzione di scritture contabili.
L’operazione di servizio nello specifico comparto operativo testimonia, ancora una volta, lo sforzo profuso dalle Fiamme Gialle casertane nel contrasto all’evasione fiscale ed alle frodi in genere, a tutela delle casse dello Stato e della libera concorrenza nel mercato, in linea con le più recenti manovre finanziarie correttive che mirano al recupero di introiti per l’Erario.