Dimissioni per i componenti della vecchia amministrazione comunale coinvolti nel caso ex-Latermusto

14 Gennaio 2012 0 Di redazione

Da Roberto Bucci riceviamo e pubblichiamo:
Il movimento politico “Progetto per San Vittore” e il consigliere comunale Bucci Roberto esprimono solidarietà al sindaco e amministratori coinvolti nel caso ex-Latermusto e condannati a 6 mesi di reclusione, pena sospesa.
Sicuri che riusciranno a dimostrare la loro innocenza allo stesso tempo ne chiedono le dimissioni. Le persone coinvolte nella vicenda e che oggi ricoprono cariche istituzionali farebbero bene a sospendere le loro cariche in attesa che sia fatta chiarezza dalla magistratura, “prendano atto della decisione della magistratura e puntino a dimostrare la verità”. I cittadini convinti della buonafede degli amministratori apprezzerenno una loro decisione in tal senso, soprattutto in un momento come questo nel quale occorre restituire al cittadino la fiducia nelle istituzioni e nei loro rappresentanti.
Appare comunque evidente la superficialità e incapacità nel gestire una così grave emergenza da parte della vecchia amministrazione comunale di San Vittore del Lazio. Dall’articolo dell’11 gennaio 2012 riportato su Ciociaria Oggi e’ chiaro che e’ stata persa l’occasione di mettere in sicurezza e bonificare il sito, che ad oltre 10 anni dall’allarme lanciato dai noi e dall’Arpa Lazio rimane tra i più pericolosi per la salute umana presenti nella provincia di Frosinone e regione Lazio. Una condizione, quella dell’area da bonificare, inaccettabile considerato che a quanto ci risulta e riportato sullo stesso articolo l’area non sembra ancora essere stata messa in sicurezza e sembra che dal 2005 ad oggi nessuno si è preoccupato di verificare la contaminazione ambientale nell’intorno del sito.
Nella speranza di aver compreso male e quindi nell’interesse della collettivita’ chiediamo agli amministratori e ai responsabili dell’Arpa Lazio di rendere pubblici i dati sul monitoraggio ambientale nell’area.
A preoccupare i cittadini è la possibile presenza di sostanze inquinanti nelle acque dei pozzi e se c’è stata in questi anni contaminazione delle colture attraverso l’acqua o attraverso polveri contaminate trasportate dal vento.