“Ultima rata”, operazione di Guardia di Finanza e Carabinieri: arrestate 8 persone

23 Gennaio 2012 0 Di redazione

In data odierna, oltre 60 militari delle Compagnie della Guardia di Finanza di Marcianise e dei Carabinieri di Montesarchio hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Napoli, dal GIP presso il locale Tribunale nei confronti di:
1) IPPOLlTO Gennaro, nato a Caserta (CE) il 13,01.1970;
2) lPPOLITO Angelo, nato ad Arienzo (CE) il 01.04.1945;
3) CRlSCl Angelo, nato ad Arienzo (CE) il 02.05.1980;
4) MIGLIORE Massimo, nato ad Arienzo (CE) il 22.10.1975;
5) MIGLIORE Filomena, nata- a Maddaloni (CE) il 24.01.1973;
6) VERLEZZA Vincenzo, nato a Forchìa (BN) il 29.10.1973,
tutti in stato di custodia in carcere e
7) MIGLIORE Carmela, nata a San Felice a Cancello (CE) il 07.08.1979;
8) ESPOSITO Marìo, nato a San Felice a Cancello (CE) il 12.12.1973;
agli arresti domiciliari.
Le Indagini, nell’ambito delle quali risulta indagato anche D’AMBROSIO Domenico, nato a San Felice a Cancello (CE) il 03/04/1970, hanno permesso di acquisire gravi Indizi di reato nel confronti dei predetti indagati, in un arco temporale compreso tra il 2000 e il 2010, per reati di usura, estorsione e riciclaggio, aggravati dall’utilizzazione del metodo camorristico, in danno di vari imprenditori locali vessati dai sempre crescenti tassi usurai che, in alcuni casi, hanno raggiunto anche il 200%.
In particolare, gli esiti delle investigazioni hanno evidenziato l’esistenza di un’intensa attività usuraia ed estorsiva perpetrata con cadenza quasi giornaliera e caratterizzata da continue richieste vessatorie, da pressioni esercitate sulle persone offese, vittime di gravi e frequenti atti di violenza e di intimidazione, tali da porli in una condizione di paura e di totale soggezione. Il timore delle gravi ritorsioni minacciate e le enormi risorse finanziarie richieste a fronte dei prestiti elargiti hanno determinato un progressivo aggravarsi della situazione economica dei debitori, i quali, seppur inizialmente reticenti, a seguito delle indagini effettuate – che hanno consentito d! acquisire elementi di accusa aliunde – hanno ammesso i fatti.
Nel corso dell’attività sono state effettuate indagini tecniche, quali intercettazioni telefoniche ed ambientali, e bancarie che hanno consentito di accertare come nella consumazione dei delitti sia stato utilizzato il metodo mafioso, che ha costretto le vittime a subire e tacere.
Le risultanze probatorie sono state acquisite grazie alla proficua collaborazione dei militari della Compagnia della Guardia dì Finanza dì Marcianise e dei Carabinieri di Montesarchio che, coordinati dalia Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno dapprima individuato ì rapporti esistenti tra le vittime e gli usurai (anche attraverso perquisizioni, sequestri, intercettazioni telefoniche ed ambientali, appostamenti e pedinamenti), e poi, dettagliatamente, ricostruito i prestiti elargiti e gli interessi usurai applicati ad ogni rapporto, attraverso un puntuale esame della documentazione bancaria confrontata con quella rinvenuta nel corso delle perquisizioni.
Infatti, l’ordinanza di custodia cautelare ricostruisce le vicissitudini di sei imprenditori operanti tra la provincia di Caserta e Benevento, entrati da anni nel vortice dell’usura del sodalizio criminale oggetto del provvedimento.
Inoltre, contestualmente, è stata data esecuzione anche ad un decreto di sequestro preventivo emesso dallo stesso Ufficio GIP nei confronti degli indagati e dei componenti il loro nucleo familiare, che ha consentito di sottoporre a sequestro beni mobili ed immobili, ditte e società, nonché disponibilità finanziarie ai fini della confisca speciale di cui all’art. 12 sexies della legge 356/1992, nonché al sequestro di somme di denaro e altri beni per il valore di € 359.360,00 (corrispondente agli illeciti profitti degli interessi usurari) ai fini della confisca per equivalente dì cui al sesto comma dell’art. 644 c.p..
In particolare, sono stati posti sotto sequestro 8 società, 2 ditte individuali, 10 fabbricati, 10 terreni, 4 autoveicoli e disponibilità finanziarie per un valore complessivo pari a circa 5.000.000 di Euro.
Occorre rimarcare che con l’applicazione di strumenti normativi, quali il sequestro preventivo finalizzato alla confisca speciale o allargata e a quella per equivalente è stato possibile aggredire i patrimoni illeciti e privare gli autori del reato dei mezzi e dei capitali utilizzati nell’attività usuraia.