Emergenza neve, intere comunità bloccate a causa di amministrazioni locali dormienti

5 Febbraio 2012 0 Di redazione

Nonostante l’emergenza maltempo fosse stata ampiamente prevista e preannunciata, i risultati di 50 /80 centimetri di neve in Ciociaria hanno creato effetti post bellici. E’ inaudito che mezzo metro di neve possa mettere in ginocchio un’intera provincia. E’ inaudito che interi comuni siano rimasti isolati per giorni e che le amministrazioni locali lo abbiano permesso. Comprendiamo la situazione di Acquafondata dove l’evento meteorologico ha fatto accumulare due metri di neve, ma è difficile spiegarsi perché altre comunità siano rimaste isolate con 50 ma anche 80 centimetri. Possibile che quelle amministrazioni, alcune delle quali anche di comuni di medie dimensioni, non avessero a disposizione un mezzo, o non potessero permettersi di pagare un privato per garantire la percorribilità, seppure con catene o con mezzi a trazione integrale, sulle strade principali dalle quali si accede a quelle comunità?

Alla fine tutto si ripercuoterà sui vigili del fuoco e protezione civile, come se tutto dovesse o potesse essere fatto dalle due istituzioni quando in realtà le colpe sono di altri, e proprio di quelle amministrazioni che ai messaggi di allarme hanno sonnecchiato sapendo, poi, che sarebbe bastato, inveire contro altri e scaricare le proprie colpe all’italiana maniera per uscirne puliti.

“Alcuni Comuni sono rimasti a guardare – dice Giuseppe Simeoli segretario provinciale della Cisl Fns, il sindacato dei vigili del fuoco – Ce ne sono stati alcuni che, nonostante ampiamente avvisati, non hanno messo in campo neanche un mezzo spazzaneve o uno spargisale. In alcuni comuni è mancata anche una squadra di protezione civile comunale con cui coordinarsi per i soccorsi. Tutto in balia degli eventi”. Resta poi il discorso delle migliaia di chiamate ai mezzi di soccorso anche per situazioni di non emergenza tanto che cinque uomini alla postazione del centralino non bastavano a far fronte alle telefonate. Cosa dire poi della società Autostrade che sanciva la chiusura di lunghi tratti anche e solo per una spolverata di neve. I maligni in questo ci hanno voluto vedere un eccesso di prudenza per evitare incolonnamenti, code, ed eventuali risarcimenti. Questo ha fatto si che tutto il traffico si è riversato sulla viabilità esterna intasando strade provinciali e regionali creando enorme disagio. Anche in questo senso qualcosa andrebbe fatto per regolarizzare la chiusura di una autostrada che, a tutti gli effetti, è un servizio pubblico che non può essere gestito secondo certi calcoli.
Ermanno Amedei