Sindaco di Perano sotto indagine per violenza sessuale su una 20enne

21 Febbraio 2012 0 Di redazione

Violenza sessuale, questa la pesante accusa rivolta da una ragazza di 20 anni al sindaco di Perano attualmente in carica. Le indagini svolte dai carabinieri hanno avuto inizio il pomeriggio del 27 maggio 2010 quando la ragazza ha presentato loro una denuncia dettagliata rispetto a cosa il sindaco Gianni Bellisario, le avrebbe costretto a fare nell’abitacolo della sua auto. La giovane, allora poco più che maggiorenne e già con indefiniti problemi psichiatrici, la mattina dello stesso giorno, su consiglio della zia, si è recata in comune a Perano per incontrare il primo cittadino per sottoporgli un problema e avere da lui un consiglio da legale, considerando anche la sua professione di avvocato. Svolgeva uno stage da parrucchiera e aveva un problema con il suo datore di lavoro. Sperava che il sindaco le avrebbe dato il consiglio giusto. All’appuntamento, però, fissato per le 10.30, secondo quanto raccontato successivamente ai carabinieri dalla presunta vittima, il sindaco le avrebbe chiesto di accompagnarlo a fare un sopralluogo in un cantiere e durante il tragitto, nella macchina, avrebbero affrontato la questione che era a cuore alla ragazza. Da questo punto in poi le versioni dei due si scollano completamente. La ragazza, nella denuncia, avrebbe sostenuto che Bellisario, alla guida della sua auto, l’avrebbe condotta in un luogo isolato e l’avrebbe costretta ad un rapporto sessuale orale. Ciò che ha seguito l’atto sessuale sarebbe divenuto, poi, un tassello fondamentale per l’accusa sostenuta dal sostituto procuratore Ruggiero Di Cuonzo. Dopo l’amplesso, infatti, l’uomo si sarebbe pulito con un fazzoletto di carta gettandolo dal finestrino. La ragazza, tornata in centro a Perano, è andata direttamente dai carabinieri a denunciare quanto accaduto. Lei, accompagnata dai militari, è tornata sul posto della presunta violenza sessuale per permettere agli investigatori di recuperare quel fazzoletto sporco, gettato dal finestrino, repertarlo per consegnarlo al Ris di Roma effettuasse un esame del dna per confrontarlo con quello dell’indagato. Lui, nel frattempo avrebbe negato ogni addebito, anche di aver fatto sesso con la giovane salvo poi dover ammettere il contrario quando il confronto tra il suo dna e quello repertato sul fazzoletto risultava compatibile al 99%. Ammesso l’amplesso, però, il sindaco avrebbe negato con forza che questo sarebbe avvenuto nella sua auto era contro la volontà della giovane, anzi, che sarebbe stata lei stessa a sollecitarlo. Insomma, ieri mattina, la turpe vicenda che vede l’uomo accusato di violenza sessuale, dopo un incidente probatorio a fine 2010, è arrivata in tribunale a Lanciano. I suoi legali dell’indagato, certi di poter far emergere la verità e per nulla intenzionati a far arrivare la vicenda ad un processo, hanno chiesto il giudizio immediato; per questo la ragazza, assistita dall’avvocato Danielle Mastrangelo del foro di Pescara, si è costituita come parte civile e l’udienza è stata aggiornata all’11 giugno.