Uno spreco pubblico da 15 milioni. ACMS di Caserta sotto inchiesta

18 Febbraio 2012 0 Di redazione

La Guardia di Finanza di Caserta, al termine di articolate indagini, ha segnalato alla delegante Procura Regionale della Corte dei Conti presunte condotte illecite arrecanti danno erariale per quasi 15 mln di euro perpetrate nella gestione dell’Azienda Casertana Mobilità e Servizi (ACMS) S.p.A., società “in house” i cui soci sono enti locali.
Nel corso delle indagini eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta, è emerso che la Provincia di Caserta, socio maggioritario dell’ACMS S.p.A., nel periodo 2007/2009, ha erogato alla stessa azienda dei contributi non spettanti per una somma pari a oltre 12 milioni di euro senza alcuna giustificazione economica in spregio ad ogni procedura contabile. In particolare, i contributi venivano corrisposti in assenza di un piano di risanamento della società, che, nel corso del 2009, è stata poi commissariata.
L’attività di servizio ha anche evidenziato che gli amministratori pro-tempore dell’ACMS S.p.A., nel periodo 2006/2010, con una gestione inefficace ed inefficiente, avrebbero concesso ai dipendenti indennità, premi e permessi non spettanti per circa 2,5 milioni di euro. Infine, avrebbero affidato vertenze di lavoro a professionisti esterni, nonostante l’Ufficio Legale dell’Azienda fosse in grado di patrocinarle.
Per tale attività, la Corte dei Conti ha notificato ai 24 amministratori segnalati gli inviti a dedurre con i quali i predetti sono stati informati dell’esito delle indagini e delle condotte contestate.
Nei confronti degli amministratori e dirigenti della Provincia di Caserta è stato eseguito, inoltre, il sequestro conservativo dei beni personali.
Le somme indebitamente gestite, oggetto del recupero da parte della Magistratura Contabile, andranno a ricostituire il patrimonio degli Enti che hanno subito il danno: l’ACMS e la Provincia di Caserta.
Continuano le attività della Guardia di Finanza a tutela della spesa pubblica nel particolare settore delle società a totale partecipazione statale, coinvolte, non di rado, in vicende di sprechi e inefficienze.