Guardia di Finanza in Comune a Cassino per Nocione. Che sia l’ora di scoprire perchè dalle falde si pesca acqua putrida?

6 Marzo 2012 0 Di redazione

Qualcosa su muove a Nocione, la località di Cassino dove si sospetta che alcuni decenni fa vennero interrati rifiuti di ogni genere. Questa mattina la Guardia di finanza ha fatto visita agli uffici tecnici del palazzo municipale per acquisire mappe e piantine della zona, tutti i rilievi effettuati dall’Arpa Lazio nel corso degli anni e i provvedimenti presi dalle varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni a partire dal ’90. E’ da allora che cominciò la battaglia per la legalità mossa dal locale circolo Legambiente presieduto da Edoardo Grossi che dalle pagine del settimanale locale “Il Corriere del Sud Lazio” ha portato avanti, insieme ad altri volontari, un grosso lavoro di sensibilizzazione al problema. A poco servì dimostrare anche visivamente, con foto e immagini video, che i pozzi pescavano un’acqua di colore rossastro dall’insopportabile puzza. Si ottenne solamente il divieto imposto dall’amministrazione comunale dell’epoca di pescare acqua da quei pozzi. A nessuno interessava sapere come mai quell’acqua avesse quelle caratteristiche. A nessuno, sembrava interessare cosa nascondessero le viscere della terra e cosa alcune aziende di smaltimento di rifiuti, vi avessero interrato per anni. Chissà se a distanza di così tanti anni, la visita della guardia di finanza in comune, oggi, sia propedeutica ad una indagine capace, finalmente, di svelare cosa nascondono quelle “zolle”.
Er. Amedei