L’A.S.La COBAS: “Fiat, è iniziato il toto-scommesse sugli stabilimenti che spariranno”

14 Marzo 2012 0 Di redazione

Dall’A.S.La COBAS riceivamo e pubblichiamo:

Il mondo sindacale si interroga sul futuro degli stabilimento Fiat. Infatti Marchionne nelle sue recenti dichiarazioni non ha detto che chiuderanno gli stabilimenti di Cassino, Mirafiori o di Pomigliano, ma ha dichiarato, che se il mercato americano non dovesse riuscire ad assorbire le produzioni italiane, potrebbero chiudere due fabbriche. E’ ben diverso questo concetto, e Marchionne non ha fatto nomi.

Purtroppo è iniziato il toto-scommesse sugli stabilimenti che spariranno, ma si tratta di interpretazioni alle quali non si può dare troppo retta, perché di fronte a temi di tale delicatezza bisogna avere in mano progetti e numeri.
Il problema è che ad oggi Marchionne non ha presentato un piano industriale per la Fiat in Italia, e si limita a fare dichiarazioni che cambiano di volta in volta.

Rispetto a questo momento di crisi bisogna puntare al rilancio attraverso investimenti mirati alla ricerca e alla innovazione. Finora non c’è stato ancora un tavolo con sindacati e con il Governo. A questo punto, l’attuale Governo, che è fatto di tecnici, dovrebbe chiamare la Fiat ad un incontro istituzionale, e chiedere quali sono i programmi per il futuro.

Nel frattempo il progetto Fabbrica Italia non c’è più.

Il problema quindi non sono la Fiom o i lavoratori licenziati che fanno battaglie legali, bensì la mancanza di nuovi modelli e di un piano industriale che guardi alla ricerca e a modelli ecocompatibili. L’accordo separato avrebbe dovuto garantire futuro industriale e occupazionale, ma dopo appena un mese è già stravolto.

A Cassino è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti.
Bisogna pensare a nuovi modelli competitivi e vendibili sul mercato da affiancare a quelli attuali.

Parlare di chiusura di stabilimenti ci sembra anacronistico rispetto al progetto Fabbrica Italia e alle sue potenzialità. Bisogna costruire garanzie e prospettive future.