Oltre 1000 firme raccolte dal Comitato “Nessuno tocchi il nostro Tribunale” per evitarne la chiusura

31 Marzo 2012 0 Di Felice Pensabene

Prosegue la mobilitazione per salvare il Tribunale di Cassino ed evitarne la chiusura. Accanto alle iniziative promosse, nei mesi scorsi, dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati con il Guardasigilli, il ministro Paola Severino, ora è nato anche un Comitato libero “Nessuno tocchi il nostro Tribunale”.  Scopo del Comitato la raccolta di firme per sensibilizzare i cittadini di Cassino sui rischi derivanti  dalla chiusura del Tribunale. “Il provvedimento che rientra nei tagli operati dal governo Berlusconi-Tremonti – spiega il portavoce del Comitato, avvocato Massimo Clemente, prevede la chiusura dei Tribunali che abbiano un numero inferiore a venti magistrati e un bacino d’utenza inferiore a 320mila abitanti. In Italia per effetto di questo provvedimento verrebbero soppressi circa 58 tribunali e il nostro rientra fra questi. Il Tribunale di Cassino, infatti, prosegue l’avvocato Clemente, ha solo diciannove magistrati e serve circa 240mila abitanti ecco perchè rientra fra quelli a rischio di chiusura”. La mobilitazione ha visto un notevole afflusso di cittadini che hanno voluto firmare e sostenere l’iniziativa del Comitato, oggi pomeriggio nel gazebo istituito su corso della Repubblica, per scongiurare la chiusura del Palazzo di giustizia. Soddisfazione è stata espressa dal portavoce, avvocato Clemente, per le oltre 1000 firme raccolte solo nella giornata di oggi, sabato 31 marzo, che vanno ad aggiungersi alle oltre cinquecento già raccolte nei giorni passati.  “La chiusura del Tribunale di Cassino rappresenta – spiega Clemente – un danno grave per l’economia del territorio, per tutte le piccole imprese e gli esercizi commerciali che ruotano attorno all’attività dell’organo giudiziario. Il  rischio ed il pericolo più gravi  sono quelli di carattere strategico nella lotta alla criminalità organizzata e alle infiltrazioni camorristiche, peraltro già presenti nel nostro territorio, che troverebbero terreno fertile di proliferazione dalla chiusura del Foro di Cassino, in una città di confine con l’alto casertano come la nostra”. La mobilitazione e la raccolta di firme proseguirà anche domani, 1° aprile, e nelle prossime settimane.

F. Pensabene