Potenzialmente cancerogeno il caramello usato come colorante chimico in alcune bevande? La Coca Cola e la Pepsi non ci stanno

11 Marzo 2012 0 Di redazione

Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:

L’impegno per la tutela della salute da parte dello “Sportello dei Diritti” si è mosso sempre cercando di evitare qualsiasi tipo di censura nei confronti delle notizie che riguardano la salvaguardia dei cittadini.

Questa volta Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, riporta una notizia che proviene dagli Usa, dove un’associazione dei consumatori avrebbe commissionato test di laboratorio che avrebbero dimostrato la potenziale cancerogenicità, si badi bene, per gli animali di un caramello usato come colorante chimico utilizzato per bevande popolari tra le quali Coca Cola e Pepsi.

La sostanza chimica, il 4-metilimidazolo o 4-MI, sarebbe contenuto nel caramello utilizzato come colorante per alcuni tipi di bibite.

Mentre gli studi di tossicologia dimostrerebbero che il 4-MI in quantità elevate può causare il cancro negli animali da laboratorio, non è chiaro se si tratta di un cancerogeno per l’uomo né se le quantità contenute nelle bibite potrebbero determinare una minaccia per la salute.

Il Center for Science in the Public Interest (CSPI) nel febbraio 2011 ha formulato una petizione nei confronti della FDA, l’agenzia governativa statunitense che vigila sulla sicurezza dei farmaci e degli alimenti affinché vietasse esplicitamente questo tipo di colorante – caramello.

Il direttore esecutivo Michael F. Jacobson del CSPI ha esplicitamente criticato Coca-Cola e Pepsi, perché, sempre secondo lo stesso direttore, starebbero inutilmente esponendo milioni di americani a una sostanza chimica pericolosa.

Le analisi commissionate dal CSPI avrebbero rilevato che tali prodotti conterrebbero alcuni milionesimi di grammo di 4-MI per ogni lattina rilevando che tali quantità sarebbero diverse volte superiori ai limiti stabiliti da parte dell’Ufficio di Valutazione Ambientale dello Stato della California.

La FDA ha replicato che “sta lavorando con i produttori per determinare l’effettivo utilizzo di questi coloranti al caramello e la quantità di 4-MI trovati nelle cole e altri prodotti alimentari” ed ha specificato che “un consumatore dovrebbe consumare più di mille lattine di soda al giorno per raggiungere le dosi somministrate negli studi che avrebbero dimostrato un collegamento con il cancro nei roditori”. Chiaramente anche Coca Cola e Pepsi hanno aspramente criticato la CSPI affermando l’intenzione di quest’ultima voler gettare nel panico milioni di consumatori con una notizia totalmente infondata.

Per fugare ogni benché minimo dubbio, Giovanni D’AGATA si augura che anche in Europa come in Italia l’EFSA e l’Istituto Superiore della Sanità effettuino immediatamente indagini in merito per evitare di generare il panico tra i consumatori.

In ogni caso, anche per una questione di educazione alimentare, i consigli dei più grandi tornano sempre di utilità, perché bisognerebbe comunque evitare di eccedere nel consumo di bevande gassate specie tra i più piccoli.