PRC Anagni: Raccolta fondi a favore dei lavoratori della Videocon condannati per aver difeso il posto di lavoro.

16 Marzo 2012 0 Di Felice Pensabene

Il circolo di Anagni del Partito della Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra , per il secondo anno, raccoglieranno  fondi da devolvere a favore dei lavoratori della Videocon che sono stati condannati per aver lottato a difesa del posto di lavoro. L’iniziativa avverrà con la distribuzione di arance siciliane provenienti da terreni confiscati alle cosche mafiose, con l’intento di coniugare le lotte del mondo del lavoro con la lotta alla criminalità organizzata. L’ iniziativa denominata “ arancia di lotta e di solidarietà” si svolgerà nei giorni di sabato 17 marzo, dalle ore 16,00, e domenica 18 dalle ore 9,30, presso il gazebo allestito al marciapiede di viale Regina Margherita. La raccolta di fondi è ancor più necessaria nella attuale situazione ed in presenza di un processo che si preannuncia lungo ed oneroso per quelle organizzazioni sindacali, come l’USB e la Filtcem CGIL che hanno messo a disposizione dei lavoratori i propri legali. Il circolo di Anagni richiama inoltre l’attenzione della popolazione intorno alla difficile situazione di stallo della vertenza Videocon  che , tra impegni non mantenuti quale quello della presidente della regione Lazio Renata Polverini che arrivò ad organizzare il Videocon day, promettendo incontri a palazzo Chigi mai avvenuti,o la latitanza che il governo Berlusconi prima e il governo Monti adesso hanno dimostrato nei confronti di una crisi che interessa un intero territorio, oltre ai 1330 dipendenti. Il circolo di Anagni e la Federazione della Sinistra invitano tutti i cittadini a stringersi intorno a questi lavoratori e ad essere presenti il 22 marzo al tribunale di Anagni, giorno in cui, dovrebbe iniziare il processo a carico dei lavoratori della Videocon condannati per le loro lotte. Invitiamo inoltre i cittadini, le forze politiche e sociali a denunciare con forza l’ingiustizia determinata dalle condanne ai lavoratori a fronte delle malefatte, restate impunite, dei vertici della Videocon che hanno portato consapevolmente la ex Videocolor al disastro economico ed alla chiusura dopo essersi impadroniti dei 180 milioni di euro lasciati dalla vecchia proprietà, la Francese Thomson, per riconvertire lo stabilimento, una parte importante dei quali, sembrerebbe per importi dell’ordine dei 70/80 milioni di euro, per l’acquisto di una linea usata ed obsoleta per la produzione di pannelli al plasma. Forse sarebbe stato più opportuno che la magistratura indagasse sulle vere cause del fallimento della ex Videocolor, perseguendone i responsabili, piuttosto che perseguire e condannare i lavoratori che sono stati gli unici ad opporsi a questa multinazionale.