Traffico di cocaina tra Napoli e Frosinone, coppia in manette

8 Marzo 2012 0 Di redazione

Eseguita questa mattina dagli uomini della Squadra Mobile e della Sottosezione Polizia Autostradale di Frosinone un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di una coppia di Frosinone.

La donna e l’uomo, rispettivamente di 26 e 34 anni, avevano impiantato un ricco traffico di cocaina tra Napoli e Frosinone.

Ogni 15 giorni i due si recavano nel capoluogo partenopeo per rifornirsi di ½ kg di cocaina che sistematicamente spacciavano ai loro clienti fissi.

La coppia operava in perfetta sintonia: l’uomo provvedeva al materiale trasporto della merce mentre la donna lo attendeva al casello A1 di Frosinone per fare da copertura fino al loro appartamento sito in Viale Mazzini.

In una di queste occasioni la Polizia Autostradale è riuscita a cogliere in flagranza l’uomo che è stato arrestato con ½ kg di cocaina.

A questo punto la Squadra Mobile, coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Misiti, ha fatto scattare le indagini che si sono concentrate, in particolare, sulla donna la quale, nonostante l’arresto del compagno nel frattempo agli arresti domiciliari, non ha esitato a proseguire nell’illecita attività.

Poco tempo è passato dall’arresto dell’uomo che anche la sua compagna è caduta nella rete degli investigatori. A metà dicembre, infatti, la stessa è stata arrestata mentre tornava da Napoli con il solito carico di ½ kg di cocaina.

Nell’occasione, è stato arrestato anche il suo fornitore napoletano per averle garantito una staffetta di copertura.

A conclusione delle indagini, il Procuratore di Frosinone ha potuto richiedere la misura cautelare per i due complici accusati di concorso in spaccio continuato di sostanze stupefacenti.

Oltre al provvedimento restrittivo l’Autorità Giudiziaria, su segnalazione della Squadra Mobile, ha disposto anche il sequestro dell’appartamento occupato dai due, costricti ora al carcere, e utilizzato come base logistica per la distribuzione della cocaina.

L’alloggio sequestrato, di proprietà dell’Ater, non è risultato il solo ad essere nelle disponibilità della coppia, in quanto è stato dimostrato che la coppia aveva occupato abusivamente anche altri alloggi appartenenti allo stesso Ente.