Benedetto Leone: “Con l’approvazione del registro delle unioni civili, il sindaco ha tolto la maschera”

24 Aprile 2012 0 Di Felice Pensabene

Con l’approvazione del Registro delle Unioni Civili finalmente il Sindaco ha tolto la maschera. Un Sindaco inconcludente che appare sempre più affetto da “schettismo”.La sindrome di voler eccedere nelle cose inutili, solo per un’ambizione personale. Ed è quello che sta facendo alla nostra Città. Per seguire le provocazioni demagogiche di una maggioranza che rappresenta il 9% , sta portando il Comune ad isolarsi sia dall’Università che dall’Abbazia. Inopportune le critiche dapprima al Rettore e poi all’Abate. Cassino ha prospettive di crescita solamente con un gioco di squadra. Un Sindaco di Cassino non può permettersi di restare in silenzio di fronte ad accuse su presunte cappe rappresentate da Montecassino.  Il Sindaco farebbe bene a ricordare al suo staff, che lo consiglia maldestramente forse perché non di  Cassino, che la nostra città e la sua gente è profondamente legata alla figura di San Benedetto.Il popolo di Cassino nel periodo della ricostruzione chiedeva insistentemente che venisse ricostruita prima l’Abbazia e poi tutto il resto. Petrarcone continua con le sue scelte a dividere la nostra Comunità anziché ad unirla.Qualcuno è pregato di avvisarlo che la sindrome da “schettismo” del quale è affetto, rischia di portare questa Città in direzione scogli.  Ieri il Cardinale Tarcisio Bertone ha tenuto una lectio magistralis agli studenti dell’Università di Catanzaro, ricordando che «La politica è un impegno esigente e i cattolici non devono mai essere rassegnati all’ irrilevanza». La dottrina va vissuta e creduta. Oggi, invece assistiamo all’ impoverimento della politica, che segue logiche utilitaristiche e di ricerca del consenso, dove a prevalere è l’ utile e il vantaggioso più del vero. E’ vero che la politica è l’ arte della mediazione ma ci sono principi primi che la mediazione finirebbe per distruggere. La famiglia è un principio sul quale i cattolici sono chiamati a una testimonianza vera e sana. Per questo dispiace vedere come un partito come l’UDC,che da sempre ha fatto della famiglia il proprio totem, abbia abdicato alla sua vocazione per logiche di potere. Il quoziente familiare, approvato in Consiglio prima del registro delle unioni, è la prova dei pasticci che questa amministrazione fa, visto che l’uno è in antitesi all’altro. Quoziente che senza i voti dell’opposizione non sarebbe mai passato. A dimostrazione che per questa maggioranza l’istituto della Famiglia non è una priorità. L’UDC dovrebbe  uscire da questa coalizione, testimoniando con i fatti come le parole di Pierfando Casini non siano solo slogan.”I veri valori non sono in vendita”.  Se si vuole costruire una casa grande che accolga tutti i moderati, bisogna iniziare a pensare ad una politica che non sia contro qualcuno ma per qualcosa. Una casa che come fondamenta abbia la condivisione di valori e principi. Restare in questa maggioranza sarebbe un ostacolo  per poter riallacciare i fili di un discorso che da troppo tempo resta incompiuto. A meno che non ci resti prender tutti atto, che la Famiglia non è più il totem intoccabile per l’UDC; e che oggi anche la nomina del nuovo progettista del PRG può considerarsi un valore non in vendita. Uno di quelli irrinunciabili.

Benedetto Leone