Con gli Swap il comune di Cassino ha perso 577mila euro

16 Aprile 2012 0 Di redazione

La transazione per la chiusura anticipata dell’operazione swap, nel 2009, con la banca inglese JP Morgan avrebbe causato al comune di Cassino una perdita di 577 mila euro. E’ quanto sostiene l’agenzia americana economica finanziaria Bloomberg News in un reportage sulla finanza derivata pubblicato nell’edizione del 12 aprile 2012. I contratti swap si sono rivelati fallimentari per i comuni che li avevano sottoscritti per ripianare i debiti tanto che tutti si sono affrettati a chiuderli come Cassino. Ma un rapporto della guardia di finanza, che quantifica un danno di quattro milioni di euro alle casse comunali di Cassino, è al vaglio della Procura della Corte dei Conti. E l’assessore al bilancio Enzo Salera avverte:”Sono stati persi dei soldi e bisognerà recuperarli.

La magistratura contabile dovrà accertare le eventuali responsabilità.” Nel servizio firmato da Elisa Martinuzzi, Lorenzo Totaro e Vernon Silver degli uffici di Milano e Roma si sostiene, in base ai documenti acquisiti al comune di Cassino dopo il parere del Tar, che con il contratto stipulato nel 2003 con la banca irlandese Bear Stearns il tasso d’interesse pagato dall’Amministrazione non è mai sceso al di sotto di 4,95 % anche quando i tassi di mercato erano bassi creando subito un danno economico. Il servizio fa anche rilevare che il comune non cercò offerte concorrenti per la gestione del debito di 22,5 milioni di euro ad un tasso variabile. Un contratto definito “estremamente rischioso” dal momento che il dollaro-libor era a un livello basso da record. Il comune di Cassino avrebbe guadagnato soltanto nel primo anno, poi i tassi d’interesse sarebbero man mano saliti tanto da dover pagare pesanti rimborsi alle banche. Nel 2006 furono 500 mila euro e 960 mila successivamente secondo BVAL e Cambridge Systems. Quando nel 2008 gli amministratori comunali chiesero di sospendere quel contratto che stava prosciugando le casse chiesero a JP Morgan un rimborso a titolo di risarcimento pari a 990 mila euro. Con la transazione, però, il comune rinunciò ad ogni sua rivendicazione davanti al tribunale di Milano. Una transazione definita favorevole (a fronte di continue perdite) per il comune di Cassino tanto da essere coperta da secretazione per due anni. Una chiusura speciale di contratto, rileva Bloomberg, in cui nessuna delle due parti aveva fatto ammissione di responsabilità considerando il risultato reciprocamente vantaggioso. I reporter dell’agenzia americana definiscono l’operazione “bad practise” , una pessima gestione del denaro pubblico che potrebbe diventare anche un deterrente tale da portare ad un ulteriore controllo della guardia di finanza. E nel caso la modalità di risoluzione diventasse pubblica ne gioverebbero i comuni indebitati con gli swap che potrebbero avere a disposizione un modello di transazione nel tentativo di recuperare le perdite dai derivati.
Domenico Tortolano