I “Tecnici” chiedono una stretta ai finanziamenti dei partiti. La Casta dei “Proci” si ribella: “Lo deve fare un Governo eletto”

7 Aprile 2012 0 Di redazione

di Ermanno Amedei
Forse, dai tecnici, arriva una stretta alle tasche della Casta. Con le elezioni alle porte, e con il sentimento galoppante dell’antipolitica che potrebbe mantenere lontano dalle urne la maggior parte degli italiani; con la continua scoperta dei casi di truffe, fondi occultati e destinati a fini privati anziché pubblici, con i tesorieri dei partiti che gestiscono allegramente i tesori della Casta, forse, ma diciamo forse, qualcosa potrebbe cambiare. Il Governo ha annunciato l’intenzione di mettere mano con urgenza alla questione dei finanziamenti ai partiti, quei soldi che, invece di finire al sostegno delle imprese, o del welfare, o di una progettualità per dare slancio allo sviluppo, o per pagare finalmente i creditori dello stato sull’orlo del fallimento, finiscono come beneficio, invece, dei politici, per le ristrutturazioni delle loro case se non in investimenti all’estero, o ad ingrassare già grassi conti correnti oltrefrontiera. Finiscono insomma nelle tasche di una classe politica ben rappresentata dall’arroganza della (dis)onorevole Carlucci che, come i suoi colleghi, paga o ha pagato (quando lo ha fatto) a nero i suoi collaboratori finendo per prendere a capelli i giornalisti che gliene chiedono conto, come ad una rivendita del pesce (ci scuseranno gli onorevoli venditori di pesce) giù al porto. Insomma si sarebbe solamente prospettato un restringimento dei finanziamenti pubblici ai partiti e già qualcuno ha fatto sentire alto il dissenso. L’esponente del Pdl Osvaldo Napoli ha detto: “Se un esecutivo i cui componenti non sono parlamentari, e dunque mai da nessuno votati, pensa di disciplinare la vita politica e il finanziamento dei partiti votati dai cittadini siamo, io temo, su una linea di tensione se non di forzatura delle regole democratiche”. Abbiamo imparato purtroppo, che aspettare che un governo democraticamente eletto metta mano alla riduzione dei propri interessi (stipendi parlamentari e finanziamenti ai partiti) equivale a dire, aspettare che la coperta di Penelope sia ultimata. Purtroppo, questa gente che vive di case regalate, che non paga i ristoranti, ne aerei o treni, che non fa la fila alle Asl per avere un servizio sanitario scadente, che fa parte della Casta, che ne sa dell’Imu che metterà faccia a terra gli italiani che già stanno in ginocchio? Che ne sa dell’aumento della benzina dell’Enel e del gas? E’ ora di azzerare tutto; chi vuole promuovere la propria idea politica per proporsi alla gente lo faccia dai palchi o in chat o come vuole, ma a proprie spese.