Presentata la 51esima Fiera dell’Agricoltura di Lanciano, trecento espositori per il rilancio

19 Aprile 2012 0 Di redazione

“La storia è fatta di numeri, senza se e senza ma, se siamo arrivati alla 51esima edizione ci sarà un motivo”. Lo ha detto Franco Ferrante, presentando questa mattina la 51esima edizione della fiera dell’Agricoltura di Lanciano. Il presidente dell’Ente fieristico Frentano ha ricordato come quella dell’agricoltura rappresenta l’evento fieristico clou di tutto il calendario dell’Ente.

Dal 22 al 25 aprile, i padiglioni e gli spazi espositivi esterni, si riempiranno di tutto quanto rappresenta il mondo agricolo. In prima linea le innovazioni tecnologiche per aiutare il rilancio di un settore che, nonostante la crisi, guarda alla Fiera dell’agricoltura di Lanciano, come un faro per superare la tempesta in corso.

“Questa fiera, fin da quando è nata, – ha aggiunto Ferrante – è stata sempre vista come il punto di incontro tra domanda e offerta. E’ qui che si fanno contratti e si prendono accordi tra imprenditori agricoli. Del resto quest’anno ci sono circa 300 espositori come lo scorso anno; se le aziende, a causa della crisi decidono di tagliare tante spese ma non la Fiera di Lanciano, un motivo ci sarà. Facciamo scelte condivise tra tutti i soci dalla Regione Abruzzo, alla Provincia di Chieti, al Comune di Lanciano, alla Bls, tutto per cercare strategie vincenti per rilanciare l’Ente”.
Al fianco del presidente c’erano i rappresentanti degli Enti associati tra cui il Comune rappresentato dal Sindaco Pupillo , dal vice Valente e dal presidente del Consiglio comunale Di Fonzo.

“E’ un momento difficile – ha detto il sindaco Pupillo – Ci sono persone disagiate che mi aspettano sotto al portone del palazzo comunale e vi confesso che spesso non so dare risposte. Dobbiamo ottimizzare al meglio le risorse che abbiamo e la Fiera è una di esse”. A proposito della possibile apertura della società ai privati, l’idea non è stata demonizzata da nessuno dei presenti, anche se, tutti si sono affrettati a dire che la maggioranza deve restare alle istituzioni.
Ermanno Amedei