Sei finti poveri scoperti nel frusinate, nascondevano attività commerciali per percepire sussidi

17 Aprile 2012 0 Di redazione

La Guardia di Finanza di Ceprano, nel corso di controlli volti alla tutela delle uscite del bilancio dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali, ha scoperto 6 persone che, producendo certificazioni di comodo, avevano rappresentato una situazione reddituale diversa da quella effettiva, in maniera tale da usufruire dei benefici economici destinati ai più poveri.
I controlli eseguiti dalle fiamme gialle di Ceprano hanno preso in esame gli istituti del Reddito Minimo Garantito e del Gratuito Patrocinio, riservati a persone che hanno prodotto un reddito inferiore a determinate soglie e che si trovano in condizioni di indigenza.
Nel primo caso, è stata individuata una persona abitante a Fontana Liri (FR) che tra il 2009 e il 2010 ha indebitamente percepito dalla Regione Lazio, in 12 mensilità, complessivi €. 7.000 a titolo di Reddito Minimo Garantito.
Tale beneficio economico viene erogato a persone che hanno prodotto un reddito inferiore a €. 8.000: nel caso di specie, nonostante la persona interessata abbia autocertificato un reddito pari a zero, i finanzieri non solo hanno constatato la produzione di un reddito superiore, ma hanno rilevato in capo alla stessa la titolarità di un’attività commerciale per la quale era stata omessa la presentazione della dichiarazione dei redditi.
E’ stato avviato, quindi, un controllo di natura fiscale che ha consentito di quantificare ricavi non dichiarati pari a €.10.000 e di rilevare l’utilizzo di due fatture relative ad operazioni inesistenti per complessivi €. 10.300, situazioni segnalate all’Agenzia delle Entrate per il successivo recupero a tassazione.
La persona oggetto del controllo è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria di Cassino per i reati di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e di utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti.
E’ stata inoltrata, altresì, specifica comunicazione alla Regione Lazio per l’attivazione della procedura di recupero della somma indebitamente percepita.
Il secondo filone di controlli, invece, ha riguardato l’istituto del Gratuito Patrocinio, che consiste in un intervento assistenziale attraverso il quale lo Stato assume l’onere del pagamento della parcella dell’avvocato nell’ambito di un processo penale nei confronti dell’imputato che versa in condizioni di indigenza.
Nel corso dei controlli sono stati scoperti 5 falsi poveri, residenti nei Comuni di Ceprano, Arpino, Fontana Liri, Pico e Strangolagalli (FR), che hanno falsamente autocertificato una condizione reddituale di indigenza ma che, in realtà, disponevano di un reddito superiore ai limiti stabiliti dalla legge per poter usufruire del patrocinio legale a spese dello Stato.
Gli stessi, denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di falsa autocertificazione, dovranno quindi provvedere a proprie spese al pagamento del difensore di fiducia.