De Angelis (PD): “Importante ricordare le figure di Falcone e Borsellino”

22 Maggio 2012 0 Di Felice Pensabene

“Il 23 Maggio di venti anni fa il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro vennero ammazzati barbaramente dalla mafia in quella che è passata alla storia come la strage di Capaci”. Così ha esordito l’europarlamentare Francesco De Angelis nel commentare la ricorrenza del ventennale della Strage di Capaci. Per questa occasione tantissime iniziative saranno celebrate in tutta Italia, non solo per ricordare le vittime della mafia, ma anche per trasformare questa giornata di memoria in un giorno che simbolicamente possa divenire icona della legalità e della giustizia. “Stiamo parlando di anni bui – ha proseguito De Angelis – segnati da tragiche vicende che colpirono l’Italia onesta e perbene: nemmeno due mesi dopo l’attentato di Capaci ce ne fu un altro in cui perse la vita Paolo Borsellino e con lui anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. E’ importante ricordare chi si è battuto per un mondo migliore, chi ha cercato di far trionfare la giustizia, chi non ha ceduto a ricatti e paure ed ha pagato con la propria vita la lotta alla criminalità organizzata. L’assuefazione non può e non deve mai appartenere ad uno stato civile. Si dice che l’Italia è un paese che dimentica, ma in questo caso non può essere così: figure come Falcone e Borsellino devono essere ricordate per sempre e devono costituire un esempio per le generazioni future, per continuare a coltivare la speranza di un mondo migliore. Per questo dobbiamo ricordare il ventennale della strage di Capaci, soprattutto in questi giorni, in cui abbiamo ancora negli occhi le terribili immagini di Brindisi dove, qualunque essa sia la matrice dell’attentato, è stato colpito il cuore della lotta per la legalità, la scuola, con un attentato che ha provocato dolore per le giovani vittime ma anche grande rabbia e sdegno”.