Droga, armi, estorsioni, venti arresti nell’operazione “Officina del Crimine”. Duro colpo al clan Belforte

17 Maggio 2012 0 Di redazione

Della Ventura Fulvio, però, agiva seguendo le direttive del padre, Antonio detto “‘o coniglio”, storico referente di Caserta del clan Belforte, il quale, nonostante lo stato di detenzione, impartiva disposizioni e consigli al figlio sulla gestione della lucrosa attività, sui cui guadagni era versata mensilmente la somma di 50.000 euro al clan Belforte. In tale attività, aveva assunto un ruolo preminente Buonocore Concetta che, dopo l’arresto del marito Della Ventura Antonio, era divenuta l’interlocutrice diretta dei vertici del clan Belforte per ciò che riguarda la gestione e l’organizzazione del traffico di cocaina, sovrintendendo alla pianificazione delle attività delle numerose “piazze di spaccio” che il gruppo Della Ventura alimentava. Al riguardo le indagini hanno svelato l’esistenza di diversi gruppi operativi e numerosi “galoppini” deputati allo spaccio al minuto dello stupefacente a Caserta, San Nicola la Strada, Marcianise, Maddaloni, Casapulla San Prisco e aree limitrofe, nelle quali operavano numerosi “galoppini” deputati al trasporto, che provvedevano al confezionamento e alla vendita al minuto delle dosi.
Le indagini hanno consentito di accertare decine di episodi di cessione di stupefacenti, per le quali restano indagate 43 persone, nei cui confronti il Gip, pur riconoscendo gravi indizi di reità, non ha ritenuto la sussistenza delle esigenze cautelari per l’applicazione di misure restrittive. Nei confronti degli indagati non raggiunti da misura cautelare sono stati notificati gli avvisi di garanzia e di conclusione delle indagini, essendo stati acquisiti elementi significati del loro coinvolgimento in svariate condotte di illecita detenzione/cessione di sostanze stupefacenti, come riconosciuto dallo stesso Gip.
Nel corso delle indagini è stata sequestrata un’ingente quantità di droga (circa 2 kg) in occasione dei numerosi blitz operati dalla Squadra Mobile, che hanno consentito l’arresto in flagranza di reati di 46 persone. E’ stato anche accertato che la sostanza stupefacente veniva acquistata prevalentemente presso emissari del clan Mazzarella di Napoli.
La pericolosità dell’organizzazione è confermata dalla disponibilità di armi da sparo, comuni e da guerra (mitra kalashnikov), da parte dei trafficanti di droga.
Nel corso dell’operazione, è stato eseguito, da parte della compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise, il sequestro, in varie località delle province di Caserta e Benevento, di 4 unità abitative, vari terreni, circa 110 rapporti bancari, ditte individuali e quote di una società edile, per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro. I sequestri sono stati eseguiti sulla base di complesse ed articolate indagini patrimoniali poste in essere dalla Guardia di FInanza di Marcianise, su delega della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, svolte nei confronti di 10 nuclei familiari, per aggredire i beni e i capitali risultati essere di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

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