Giustizia: Abbruzzese presenta in Consiglio, una mozione sulla riforma sulla ‘Geografia giudiziaria’ dei Tribunali del Lazio

17 Maggio 2012 0 Di Felice Pensabene

La riforma della ‘geografia giudiziaria’ è stata fatta oggetto di una specifica mozione che il presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, assieme ai cinque consiglieri di riferimento della provincia di Frosinone, Franco Fiorito, Annalisa D’Aguanno, Alessandra Mandarelli, Francesco Scalia e Anna Maria Tedeschi, ha presentato nei giorni scorsi all’attenzione degli uffici dell’Assemblea regionale del Lazio. Il documento, che fa riferimento all’eventuale soppressione di tribunali ritenuti ‘minori’, servirà ad impegnare la Giunta Polverini a prendere ogni iniziativa utile e necessaria a scongiurare chiusure di uffici giudiziari nel Lazio.

La mozione a firma dei sei consiglieri mette in evidenza quanto il problema sia sentito, in particolar modo per la sede di Cassino, dove numerose amministrazioni locali, associazioni e comitati spontanei hanno già espresso la loro posizione contraria, portando in piazza azioni di protesta collettive.

“Considerato che la Regione ha una popolazione di quasi 6 milioni di abitanti e ci sono 9 tribunali perfettamente dislocati a copertura dell’intero territorio – ha dichiarato Mario Abbruzzese – l’eventuale soppressione di uno di essi provocherebbe l’assenza di un fondamentale presidio di giustizia da considerarsi strategico in un’area fortemente a rischio infiltrazioni camorristiche.

Il tribunale di Cassino, in particolare, risulta essere ai primi posti tra i 57 d’Italia non aventi sede in capoluoghi di provincia. Inoltre, contrariamente a quanto richiesto dalla legge delega, risulta nei fatti ampiamente superato il parametro dei venti magistrati. A Cassino prestano il loro servizio, oltre ai diciannove magistrati togati, anche nove giudici onorari e altri sette magistrati requirenti, in servizio come pm, alla Procura della Repubblica. Nonostante il frequente avvicendamento dei giudici di carriera il tribunale ha sempre garantito il raggiungimento di standard di efficienza superiori alla media nazionale. Secondo i parametri utilizzati dal Governo nazionale, Cassino è al 17esimo posto su 57 sedi in odor di chiusura.

Continuo – ha aggiunto Abbruzzese – ad essere moderatamente ottimista sul fatto che il tribunale della nostra città venga tenuto fuori da una riorganizzazione che, a mio parere, interesserà altre sedi in Italia. Il nostro Palazzo di Giustizia presenta molti aspetti fondamentali e utili ad evitare chiusure di uffici che, ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi, sono al servizio di un territorio di ‘frontiera’ come il Cassinate, costantemente a rischio infiltrazioni malavitose. Inoltre, opera in una zona vasta, un crocevia densamente popolato, con un bacino di utenza che comprende ben 59 Comuni, di cui 5 campani, per un totale di oltre 300mila abitanti. Poi, Cassino è sede di importanti realtà sociali, economiche e finanziarie come la Fiat, l’Università, l’Abbazia di Montecassino, la Casa Circondariale e l’80esimo Reggimento ‘Roma’, e assolve una mole di lavoro superiore a quella di Frosinone. Basti pensare che al 31 dicembre 2010 sono attive 14mila e 500 cause in ambito civile e oltre 7mila e 500 nel penale.

Sono convinto – ha concluso Abbruzzese – che l’Assemblea regionale e la Giunta sapranno interpretare i sentimenti e le esigenze che giungono dal Cassinate, e che lo stesso Ministero saprà ridefinire nel migliore dei modi la geografia giudiziaria, considerando anche un’eventuale attribuzione a Cassino di uffici giudiziari dislocati su territori limitrofi, come ad esempio quelli del sud Pontino”.