Mura di Pico, Legambiente: stop alla vivace coloritura della cinta muraria del centro storico, necessaria verifica del progetto

30 Maggio 2012 0 Di redazione

Dall’Ufficio stampa Legambiente Lazio riceviamo e pubblichiamo:

Legambiente, da sempre impegnata nella tutela dei piccoli comuni e nella difesa dei piccoli centri urbani, fa proprie le segnalazioni dei cittadini e del “Comitato Pro Centro Storico” e chiede una profonda verifica del progetto di recupero e risanamento di Pico, che prevede l’intonacatura e vivace coloritura di una cospicua parte della cinta muraria che delimita il centro storico. E’ questo il senso della lettera aperta che Legambiente Lazio ha inviato a Giorgio Palandri, Soprintendente per i Beni Architettonici e paesaggistici per le Province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo; Anna Imponente, Soprintendenza per i Beni Storici, artistici ed etnoantropologici del Basso Lazio; Giuliana De Vito, Dirigente Area pianificazione paesistica e territoriale Regione Lazio; Federica Galloni, Direttore Regionale Ministero BB CC e di Antonio Pandozzi, Sindaco Pico Farnese, oltre che per conoscenza a Luca Malcotti, Assessore Lavori Pubblici Regione Lazio; Luciano Ciocchetti, Assessore Politiche del Territorio e dell’Urbanistica Regione Lazio.

Il centro storico di Pico -sottolinea la nota-, piccolo Comune di 3mila abitanti in Provincia di Frosinone, è identificato tra quelli vincolati dalle norme di piano, con un perimetro di 73,997 ettari e una fascia di rispetto di 150 metri, secondo il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (tav. B) adottato con D.G.R. n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007, ai sensi dell’art. 21, 22, 23 della legge regionale sul paesaggio n. 24/98. Il PTPR prevede, inoltre, in modo esplicito all’art. 29 la “tutela dell’integrità fisica (…) del centro storico” ed evidenzia tra i fattori di rischio e di vulnerabilità del paesaggio le “modificazioni dei caratteri tipologici costruttivi, dei materiali, colori, dell’insediamento storico.” Peraltro, prevede che gli interventi di recupero edilizio siano subordinati ad uno Studio di inserimento paesaggistico.

In considerazione, poi, degli artt. 136 e 149 del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42 -Codice Urbani-, visto il notevole interesse pubblico rappresentato dal suddetto nucleo e centro storico, e le scelte che rischiano di alterare profondamente “lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici”, l’autorizzazione prescritta, e rilasciata per quanto ci risulta, ha carattere di particolare rilevanza.

In tal senso, Legambiente Lazio -continua la nota- si chiede quali studi preliminari abbiano portato a definire le scelte progettuali, se siano stati compiuti i necessari approfondimenti stratigrafici, se siano fondate le motivazioni che spingono a intonacare e dipingere le facciate, in mancanza di un qualsiasi “piano del colore” che non permette che si “armonizzi con la bellezza d’insieme” (art. 154).

Pico è un piccolo Comune e Legambiente è particolarmente affezionata ai centri di quella piccola grande Italia che costituiscono l’ossatura del Paese, racchiudendo storia, cultura, architettura, paesaggio, da salvaguardare a tutti i costi. Centri a volte abbandonati all’incuria per mancanza di finanziamenti e attenzione, che di certo vanno preservati nei caratteri che ora rischiano di venire deturpati. Per questo -conclude la nota-, conoscendo la sensibilità, la preghiamo di riesaminare il progetto, anche in considerazione della possibili estensione dell’intervento per ora limitato alla cinta muraria esterna all’intero centro storico.