Una grande manifestazione per dire un chiaro e forte: No alla chiusura del Tribunale. Guarda le foto

22 Giugno 2012 0 Di Felice Pensabene

Ieri Cassino si è fermata ed è scesa in piazza per  dire un chiaro e forte no alla chiusura del suo Tribunale. Una grande manifestazione in difesa di una Istituzione importante per il territorio, per l’economia  e per la lotta alla malavita organizzata e alle sue infiltrazioni. Un chiaro no alla politica dei tagli indiscriminati e lineari che colpiscono istituzioni, come il Tribunale della nostra città, che rappresenta un baluardo della democrazia e della legalità con oltre cento anni di storia. Una manifestazione, quella di ieri pomeriggio, che ha visto insieme non solo gli ‘addetti ai lavori’,  gli avvocati, gli impiegati  del Tribunale, ma anche tanti rappresentanti dei comuni limitrofi, tanti sindaci che han voluto dare il loro sostegno non solo alla ‘Istituzione’ in sé, ma tutto un territorio già pesantemente martoriato, anche in altri settori dell’economia dai tagli del governo Berlusconi-Tremonti. Tanti rappresentanti politici, locali e nazionali, che si son stretti in una lotta contro la chiusura del Tribunale, per rimarcare che “senza il Tribunale, il territorio è più povero e meno sicuro”. Questo lo slogan che ha accompagnato il corteo  che ha percorso le vie della città, partendo proprio da piazza Labriola, sede del Palazzo di Giustizia. Una manifestazione che ha visto insieme, rappresentanti delle istituzioni, provinciali, regionali, nazionali, uniti per chiedere l’abolizione della  legge 148/2011, per assurdo definita “salva Italia” e che determina la chiusura del Tribunale di Cassino. Una legge scellerata che fissa parametri  assurdi per il mantenimento in vita di tribunali, con organico di  20 magistrati, un’utenza di 320000 abitanti e tre tribunali per ogni Corte di Appello. Criteri di scelta che non tengono conto delle reali situazioni dei singoli tribunali ma fanno riferimento a parametri oggettivi non certo esaustivi e non legati alle esigenze territoriali. Il Tribunale di Cassino, infatti, ha solo 19 magistrati, ma prevede già oggi una pianta organica che raggiunge il requisito in quanto i giudici del lavoro dovrebbero essere  tre ed invece ne opera uno solo. Una legge che prevedendo la chiusura del Tribunale della nostra città getta pesanti riflessi negativi su tutto il territorio e sulla sua già precaria economia. Una grande partecipazione di rappresentanti politici, sindacali, sindaci, delle categorie economiche e del commercio, una manifestazione che ha visto una grande partecipazione soprattutto di cittadini di Cassino. Tante le dichiarazioni dei rappresentanti politici, che ieri e nei giorni precedenti si son ripetute, ma quella che le racchiude tutte, viene da uno dei social network  e dal nostro concittadino Paolo Gallozzi; “ Scendo in piazza  a difesa del tribunale della mia città, oggi sarò in piazza al presidio, a protestare. Sarò in piazza perché il tribunale per noi cassinati è un avamposto di legalità. Difendo il tribunale perché durante il ventennio fascista “100 avvocatacci” (così definiti dal duce), ebbero il coraggio di denunciare Mussolini per il delitto Matteotti. Difendo il tribunale perché non possiamo tradire la nostra memoria storica. Perché quel “coraggio” lo pagammo caro, come “rappresaglia” il fascismo determinò la provincia di Frosinone a discapito di Cassino nonostante fosse un centro maggiore. Sarò in piazza non per difendere un caposaldo di potere, ma per difendere l’ultimo baluardo di libertà”. Credo che ogni altro commento sarebbe superfluo perché è la voce dei tanti che insieme a Paolo hanno lottato ieri, e sicuramente continueranno a farlo nei mesi prossimi, per difendere questo centenario baluardo di democrazia e di legalità!

Felice Pensabene

Foto: Alberto Ceccon

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