A Sambuci (Rm) la prima edizione del Festival Castelli di Pace nel Lazio di Legambiente

22 Luglio 2012 0 Di redazione

Dall’Ufficio stampa Legambiente Lazio riceviamo e pubblichiamo:
Costumi d’epoca per una speciale visita guidata nelle sale restaurate del Castello Theodoli, degustazione di tartufo nero locale “scorzone” e di altri prodotti tipici accompagnati dal vino Cesanese di Affile Doc, laboratori per intrattenere i più piccoli, concerto della banda musicale “G. Verdi”, escursione presso le rive del fiume Giovenzano e un convegno sullo sviluppo sostenibile come pratica locale per una cultura di pace: a un mese da Rio+20 Legambiente ha organizzato, grazie alla collaborazione dell’Amministrazione comunale, della cooperativa “Il Betilo s.r.l.” e dell’associazione “Terzo Millennio”, un ricco programma per la prima edizione di “Castelli di Pace nel Lazio”, che ha animato lo splendido borgo di Sambuci, a pochi chilometri da Roma.

“Con Castelli di Pace Legambiente aggiunge un nuovo tassello alle iniziative per valorizzare le piccole realtà, dopo le campagne per i piccoli comuni, il bando delle idee per dare concretezza ai progetti -ha dichiarato Maurizio Gubbiotti, responsabile del Dipartimento Internazionale di Legambiente, nell’ambito del convegno “Lo sviluppo sostenibile come pratica locale per una cultura di pace: a un mese da Rio+20 la sfida dei Piccoli Comuni verso il futuro”-. Dal vertice di Rio, nonostante la scommessa fallita per fissare azioni e tempi contro i mutamenti climatici, viene una forte domanda di sostenibilità dal basso, un green new deal fatto di economia sociale e solidale, di trasparenza delle filiere e stop all’accaparramento delle materie prime. Proprio le realtà dei piccoli Comuni spesso sono più pronte in questa direzione, l’associazionismo, le comunità, anche l’impresa in questi luoghi scommette sull’economia verde. Mancano però politiche dal centro in questa direzione e anche quando si parla di riforma istituzionale bisogna stare molto attenti.”

Il piccolo borgo medievale di Sambuci (Rm), nel quale si è svolta la prima edizione nel Lazio del Festival di Legambiente, ha 933 abitanti e una superficie di 8,23 kmq a 460 di altitudine, sorge sopra un’altura lungo la valle del Giovenzano nel punto in cui il torrente, chiamato anche Fiumicino, si unisce all’Aniene. Sambuci è chiamato così per via dell’abbondanza di alberi di sambuco che vi fioriscono, deve la sua origine, come molti dei piccoli borghi della zona all’affermazione dell’ordine dei monaci benedettini di Subiaco. Nell’occasione, Legambiente è tornata a evidenziare anche i tagli riaffermati nella cosiddetta “spending review”, che mettono a rischio il futuro dei piccoli Comuni: le ultime modifiche prevedono l’eliminazione di tutti gli Assessori (oggi 4) e il dimezzamento dei Consiglieri da 12 a 6. Nel Lazio sono ben 84 i Comuni che subirebbero questi tagli, considerando solo quelli fino a 1.000 abitanti, 25 nella sola provincia di Roma, 15 nel frusinate, 1 a Latina, 6 in provincia di Viterbo e moltissimi nel reatino, dove ben 37 su 73 hanno meno di 1.000 abitanti

“Tagliare la spesa pubblica a partire dai piccoli Comuni è una pericolosa iniziativa di facciata, le Amministrazioni da anni stanno già lavorando per gestire i servizi in unione con altri, ma tagliare i numeri dei consiglieri e degli assessori proprio in quei territori significa solo penalizzarli, questa riforma va fermata – hanno affermato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, e Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Eliminando tutti quelli che si vorrebbe in 84 Comuni, si risparmierebbero 5.900 euro per Comune all’anno, una miseria che non aiuterebbe affatto le casse dello Stato, ma di certo toglierebbe forze ai Comuni più piccoli. Il 65% delle aree protette e il 75% dei prodotti DOP si trovano in questi territori, dove si concentrano anche l’offerta agristuristica e grandi gioelli che vanno tutelati e valorizzati. Non ci si può ricordare di queste realtà solo per la scampagnata fuori porta, è grave e assurdo.”