Caldo, sole e bambini, i pediatri della Food and Drug Administration (FDA) sconsigliano di mettere la protezione solare

14 Luglio 2012 0 Di redazione

Da Giovnni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:

I bambini non dovrebbero mai procurarsi scottature, perché la protezione naturale della pelle dai raggi UV si sviluppa soltanto nel corso dei primi anni di vita.

Sulla delicatissima cute dei bebè è meglio comunque non applicare creme solari secondo Hari Cheryl Sachs, pediatra presso la Food and Drug Administration (FDA), – che come è noto è l’agenzia federale americana che si occupa della vigilanza sulla sicurezza dei farmaci e del cibo – in quanto l’esposizione di un bambino alle sostanze chimiche delle creme solari è molto più rischiosa poiché aumenterebbe le probabilità di reazione allergica o infiammazione.

Per superare tali inconvenienti arrivano alcuni consigli per la migliore protezione dall’irraggiamento solare a partire da due regole fondamentali: basta vestirli adeguatamente e soprattutto farli stare all’ombra, perché ogni scottatura subita in tenera età aumenta il rischio di ammalarsi di tumore alla pelle più in là negli anni. Le scottature gravi possono addirittura mettere a repentaglio la vita dei più piccoli e devono essere immediatamente curate da un medico.

I lattanti sono particolarmente a rischio. Essendo esposti ai raggi UV praticamente senza alcuna protezione naturale, non bisogna mai lasciarli direttamente al sole. In poco tempo si procurerebbero una scottatura e i loro occhi potrebbero essere irrimediabilmente danneggiati.

Dopo aver compiuto i 2 anni, i bambini possono cominciare ad esporsi un po’ al sole se adeguatamente protetti. Comunque, anche con un’adeguata protezione solare i bambini non devono mai rimanere troppo a lungo al sole. E l’irraggiamento solare più intenso, tra le 11 e le 15, per loro va evitato assolutamente: per esporli al sole all’aperto meglio prediligere la mattina o il tardo pomeriggio. A partire da un’intensità di radiazione solare media i bambini devono venire protetti adeguatamente: con vestiti, cappello a falda larga e occhiali da sole dotati di filtro UV. I bambini dovrebbero giocare prevalentemente all’ombra, in particolare nella fascia oraria tra le 11 e le 15, quando le radiazioni ultraviolette sono più forti.

I loro vestiti dovrebbero essere fatti di un tessuto a trama fitta e mai risultare aderenti al corpo. Inoltre è opportuno far sì che le spalle dei bambini siano coperte anche durante il bagno in acqua, con una maglietta o un vestito-costume intero da spiaggia. Attenzione: anche sotto l’ombrellone le radiazioni UV possono comunque risultare forti. È dunque necessario adottare una protezione supplementare con un adeguato abbigliamento, crema solare e occhiali da sole.

19Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” il caldo estivo presenta altre sfide per i bambini. I piccoli neonati, infatti, non sudano come noi poiché non hanno ancora pienamente sviluppato il sistema integrato di riscaldamento e raffreddamento corporeo. Inoltre, con il caldo, i bambini sono a maggior rischio di disidratazione. Per assicurarsi che siano adeguatamente idratati, bisogna fornirgli la loro alimentazione abituale di latte materno o artificiale. Il contenuto di acqua in entrambi li aiuterà a tenerli ben idratati. Una piccola quantità di acqua tra queste poppate è anche salutare.

Per tali ragioni, lo “Sportello dei Diritti” raccomanda ai genitori di non lasciare mai i bambini soli in macchina: è alto il rischio di morte per ipertermia (colpo di calore) che può verificarsi in soli 20 minuti e la morte può avvenire entro circa 2 ore. Quando fa molto caldo i neonati ed i bambini piccoli (per la loro ridotta superficie corporea) sono esposti più degli adulti al rischio di un aumento eccessivo della temperatura corporea e alla disidratazione, con possibili conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio,respiratorio e neurologico che possono portare a tragiche conseguenze che per ovvie ragioni devono essere prevenute.