Fonte (IdV): “Per difendere il Tribunale occorre una forte presa di coscienza di tutte la forze sociali”

12 Luglio 2012 1 Di Felice Pensabene

“Senza ombra di dubbio se allo stato attuale delle cose, il destino del Tribunale di Cassino appare segnato, la responsabilità è da ascrivere anche, per non dire soprattutto, a tutte quelle forze politiche che sostengono il governo Monti e che ancor prima nulla hanno fatto per opporsi alla legge delega dell’allora Ministro della Giustizia Angelino Alfano. Di certo, come fatto dal senatore Valentini per il Tribunale di Spoleto, i nostri rappresentanti politici in Parlamento avrebbero dovuto, a mio avviso, impegnarsi in un’azione politica mirata per evitare ciò che purtroppo sta accadendo.” Queste le parole del capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio Comunale, Igor Fonte. “Tuttavia – ha continuato Fonte – questo è il momento di portare avanti la lotta a difesa del nostro Tribunale in maniera unitaria, senza divisione di alcuna natura ecco perché, così come auspicato dal sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, i rappresentanti politici del posto sono chiamati ad un atto di responsabilità nel momento in cui la questione verrà affrontata in Parlamento. Anche perché, come è evidente, se il Tribunale effettivamente venisse soppresso a risentirne sarebbe tutta la città e non solo gli adetti ai lavori. Questa è la presa di coscienza che la popolazione di Cassino deve fare propria e che, a mio avviso purtroppo, non è emersa nel corso della manifestazione che si è tenuta il 21 giugno. L’inversione di tendenza deve partire da questo ecco perché, indipendentemente dalle responsabilità, questo è il momento in cui tutte le forze politiche e sociali devono fare fronte unico per contrastare un provvedimento che arrecherebbe danni immani, non solo per Cassino, ma per l’intero territorio. Parlare di ‘rami secchi’, come fa la Severino, quando si affronta il tema della giustizia è paradossale, soprattutto quando si vanno a fare tagli in un territorio di frontiera come il nostro. I ‘rami secchi’ sono piuttosto da ricercare in altri ambiti e mi riferisco ad esempio alle spese militari, ai vitalizi milionari ed ai soldi che ogni anno si sperperano nel grande mare delle società fittizie come quella costituita per la costruzione del ponte sullo stretto o quelle che gestiscono fantomatici aeroporti. Detto ciò, sono certo che la presa di coscienza sulla questione del Tribunale di Cassino ci sia da parte di tutti e confido moltissimo nelle associazioni e nei cittadini che si stanno mobilidando per difendere il nostro Palazzo di Giustizia.”