Il sindaco Grincia chiede la restituzione del “vaso dello zodiaco” ritrovato a Torre San Gregorio di Aquino

28 Luglio 2012 0 Di redazione

Il sindaco di Aquino chiede la restituzione del “vaso dello zodiaco” alla soprintendenza archeologica del Lazio.
Il vaso dello zodiaco, un grosso manufatto sferico in marmo bianco, è stato ritrovato in frammenti tre anni fa, nel corso dei saggi di scavo archeologico nell’area della “torre di san Gregorio,” nei pressi del campo d’aviazione di Aquino. La torre di san Gregorio, cella monastica benedettina medievale e un tempo appartenente al territorio di Montecassino, fu edificata sui resti di una villa romana con ampio sepolcreto, il tutto poi profondamente manomesso al tempo della realizzazione dell’aeroporto militare di Aquino a suo tempo distrutto verso la fine della seconda guerra mondiale.
Torre di San Gregorio
Nonostante le tante manomissioni e distruzioni, l’area ha continuato a riservare sempre sorprese in quanto spesso sono tornati alla luce i resti dell’antica Aquinum,tra cui molte epigrafi principalmente.
L’ultimo, come si è detto, meno di tre anni fa, nel corso di lavori per la realizzazione di una condotta idrica che ha attraversato la via dell’aeroporto che dà sulla Casilina.

Nel corso di quei sondaggi è stata ritrovata una testa in pietra calcare, e appunto eccezionali frammenti del “vaso dello zodiaco”, che si fa risalire al II secolo d.Cristo, e di cui non si sa con certezza a cosa dovesse servire.
Il vaso, di forma perfettamente sferica, ha una fascia centrale con la rappresentazione in altorilievo, dei segni dello zodiaco; ritrovato in frammenti, è stato poi ricostruito e restaurato e successivamente esposto anche in una mostra.
Gli Aquinati, sindaco compreso, non l’hanno mai visto, come non hammo mai visto nemmeno la testa in calcare.

Oggi lo stesso sindaco, con una nota inviata alla soprintendente archeologica del Lazio, Marina Sapelli Ragni, ne chiede la conservazione ad Aquino.
Fa notare il sindaco di Aquino: “Adesso, dato che non vi è ragione per cui i reperti non ritornino nel luogo dove sono stati ritrovati, mi permetto di chiedere che le due opere, vaso e testa, ritornino ad Aquino, dove tra l’altro esiste anche una struttura museale, che pur se comunale, è sempre pubblica e quindi appartenente allo Stato”.
Continua il sindaco Grincia…”non credo che esistano problemi ostativi,dato che anche la linea di tendenza degli ultimi tempi,anche di tipo legislativo, è favorevole a far sì che gli oggetti ritrovati, possano essere custoditi e fruiti da storici e visitatori, anche e sopratutto nel territorio di appartenenza storica”.

Il sindaco poi si affida alla “saggezza e alla lungimiranza” dell’alto funzionario statale, perchè “valuti con la dovuta attenzione la richiesta mia e del territorio, nel senso da me auspicato”.
Fin qui il sindaco di Aquino Antonino Grincia, che adesso è in attesa di risposta; certo è che la “restituzione” di un oggetto così importante e “inusuale”, tra l’altro logica e giusta, darebbe allo sviluppo culturale del territorio aquinate e alla sua lunga storia, un notevole impulso, specie dopo il “ritorno a casa” del famoso sarcofago romano con le quadrighe nel circo massimo di Roma, e che tanta eco ha suscitato anche a livello nazionale.