Montino (PD): “Ares allo sbando, manca metà del personale e 25 medici: convenzione con CRI bloccata. Intervenire per evitare il caos”

4 Luglio 2012 0 Di Felice Pensabene

Il sistema dell’emergenza nel Lazio è allo sbando e le proteste di questa mattina ne sono il segno più evidente. L’Ares 118 , cioè l’Azienda che dovrebbe garantire il servizio d’emergenza a Roma e nel Lazio e nello stesso tempo assicurare il collegamento tra le varie strutture ospedaliere, è in ginocchio. Lavora con la metà del personale necessario e 25 medici in meno. Il passaggio del personale proveniente dai pronto soccorso chiusi con il decreto 80, è rimasto sulla carta. Ci sono le disponibilità e le richieste , ma sono tutte inspiegabilmente bloccate. La famosa convenzione con la Croce Rossa che dovrebbe mettere in campo oltre 40 postazioni , è stata per molti mesi un mistero e dopo l’emanazione del decreto che l’ha ufficializzata , è di fatto sospesa. Il 1 agosto scadono tutte le convenzioni in essere con le società di ambulanze private, ma quanto previsto nel decreto ancora non è stato formalizzato. La convenzione Ares 118 e Croce rossa è di la da venire. Gli incontri non sono mai iniziati e siamo al 5 luglio. Questa situazione di totale incertezza è quantomeno imbarazzante e sta creando tensioni in tutto il sistema. Sono sul piede di guerra le società private che fino ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi hanno lavorato con il 118, sono in tensione i lavoratori precari della Croce Rossa che non sanno cosa dovranno fare dal 1 agosto, sono in tensione i lavoratori precari delle società private che dovrebbero rientrare nel sistema grazie alla convenzione. La stessa Ares brancola nel buio. Credo sia necessario fare chiarezza e subito. Se la convenzione con la Croce Rossa non può diventare operativa, è il momento di dirlo visto che siamo luglio inoltrato. Sia chiaro però che non si può tornare al passato con la scusa dell’emergenza. La maggior parte degli operatori privati, con pur lodevoli ma sparute eccezioni, in questo anno non hanno messo in campo strutture adeguate sia dal punto di vista dei mezzi che della dotazione di personale, oltre ad aver adottato una disinvolta e spesso selvaggia gestione degli istituti contrattuali con tutti gli abusi che da questo derivano . Credo che quella strada non sia più percorribile. L’Ares deve essere una Azienda che garantisce l’emergenza , non il trasporto di malati. Se non si può procedere con la Croce Rossa, si provveda diversamente assumendo per almeno 6 mesi i precari al limite con un contratto a termine visto che tutti sono stati adeguatamente formati proprio dall’Ares. Credo cara presidente che non si possa indugiare oltre, ne è accettabile si corra il rischio di arrivare al 1 agosto con il sistema d’emergenza nel caos e con 40 postazioni scoperte. Il problema va affrontato e subito.bloccata”