Scalia: “La Fiat di Cassino è un punto fermo dell’economia nazionale”

6 Luglio 2012 0 Di Felice Pensabene

“Le parole dell’A.D. della Fiat, Sergio Marchionne, gettano un’ombra oscura sul futuro degli stabilimenti italiani, compreso quello di Piedimonte San Germano. Tali dichiarazioni vanno chiarite al più presto, perché tale allarmismo non favorisce nessuno, soprattutto i lavoratori che quotidianamente svolgono il proprio lavoro per l’azienda”.
Con queste parole il Consigliere regionale del PD, Francesco Scalia, commenta le ultime uscite del numero 1 del Lingotto.
“Le istituzioni – continua Scalia – hanno fatto tanto negli anni per salvare il mercato dell’auto e tutelare i lavoratori. Nel Lazio, la legge 46 ha rappresentato lo strumento essenziale di sopravvivenza dello stabilimento cassinate e di tutto l’indotto industriale, che conta circa 5000 lavoratori in tutto il comparto. La fabbrica Fiat di Piedimonte San Germano, è tra gli stabilimenti automobilistici più avanzati al mondo,  e pertanto non possiamo permettere che

sia oggetto di possibili chiusure”.
Al momento a Cassino si lavora al 60% e le potenzialità del moderno impianto non sono utilizzate a pieno.
“Anche se non è un pensiero realistico e bisogna sgombrare il campo da dubbi ed allarmismi, la possibile chiusura dello stabilimento ciociaro, sarebbe il colpo più grave dal dopoguerra, all’economia del centro Italia e soprattutto allo stato sociale. Pertanto, – conclude Scalia – come ho già chiesto a marzo scorso, azienda ed istituzioni si riuniscano per dare nuovo ossigeno a tutto il comparto industriale e soprattutto tutela alle migliaia di lavoratori del Gruppo Fiat”.