Emergenza Costa Concordia, riunito ieri osservatorio monitoraggio. Nessuna anomalia rilevata, definito il piano per la prevenzione rischi per l’ambiente

4 Agosto 2012 0 Di redazione

Si è svolta ieri, come programmato, all’Isola del Giglio, la riunione dell’Osservatorio di monitoraggio che, in base al Decreto del 14 giugno del Capo Dipartimento della Protezione civile-Commissario delegato, ha il compito di assicurare l’esatta esecuzione – anche sulla base delle prescrizioni formulate dalla Conferenza dei servizi del 15 maggio 2012 – del progetto di rimozione e recupero della nave Concordia proposto da Costa Crociere.

In vista del termine della fase di preparazione e dell’imminente inizio dei lavori di predisposizione della base per l’installazione dei sistemi di ritenuta della nave, l’attenzione dell’Osservatorio si sta concentrando, in particolare, su due aspetti: la tutela ambientale e la messa a punto del piano di intervento in casi di criticità accidentale che dovessero verificarsi.

Per quanto riguarda l’aspetto ambientale, in particolare, l’Università “La Sapienza” di Roma – incaricata dal consorzio italo-americano Micoperi-Titan –, che ogni giorno effettua rilievi nelle aree intorno alla Concordia, non ha ad oggi mai riscontrato la presenza di situazioni anomale inquinanti. Ogni qualvolta si siano osservate situazioni di possibile anomalia – non necessariamente legati alla presenza della Concordia – è peraltro intervenuta, con ulteriori campionamenti e indagini, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat), che finora non ha mai rilevato valori tali da richiedere l’adozione di successive azioni specifiche a tutela del mare.

In vista del prossimo avvio dei lavori, l’Osservatorio – di concerto con le società Micoperi e Titan, e con l’Università “La Sapienza” – ha definito un piano di monitoraggio stabilendo delle soglie di pre-allarme e allarme per mantenere costantemente la giusta attenzione alla prevenzione dei rischi per l’ambiente con particolare riferimento a fenomeni eventuali di intorbidamento delle acque e al deposito di sedimenti. Nel caso si dovessero avvicinare o raggiungere le soglie stabilite, sarà l’Osservatorio stesso, sentito il Commissario, a valutare l’attivazione di tutte le misure possibili da adottare per mitigare gli eventuali rischi.