Iannarilli vota no alla spending review in Parlamento e spiega i motivi

7 Agosto 2012 0 Di redazione

L’On. Antonello Iannarilli, Presidente della Provincia di Frosinone, come annunciato ha votato “no” questa mattina in Parlamento all’approvazione della “spending review”.

“Il mio voto contrario – dice Iannarilli – ha una motivazione molto chiara. La mia contrarietà a una politica fatta di tagli lineari tra l’altro decisi da un Governo che decreta senza mai confrontarsi e che pone la fiducia ad ogni voto del parlamento, è cosa nota. In particolare è nota la mia battaglia contro i tagli agli Enti locali che penalizzeranno molti servizi alla popolazione, in una situazione che elimina la gestione senza sostituirla con alcunché. Il Governo, inoltre, è stato sordo alle proposte che anche come Unione delle Province Italiane abbiamo più volte reiterato, che avrebbero permesso grandi risparmi e una gestione dei territori più ordinata. Non ha voluto sentire ragioni sulla necessità di tagliare tutti gli enti intermedi inutili, quelli sì fonte di grandi sprechi, per penalizzare gli organismi direttamente eletti dal popolo e soggetti al controllo popolare. Invece il Governo è andato avanti ad azzerare, con un colpo di spugna, la storia, la cultura e le peculiarità di province e capoluoghi, che hanno permesso e costruito l’unità della Nazione, quel che tutti sanno essere il mosaico di sapienze che è la vera fortuna della nostra Italia. Le identità dei nostri territori possono essere salvate, non sono di per sé un costo, non c’è motivo per azzerarle e, tra l’altro, senza che il Capo dello Stato abbia mai detto una parola in merito. Sembra non preoccupare nessuno la scomparsa di presidi importanti come le Questure, i Comandi provinciali dei Carabinieri e delle altre forze dell’ordine, le Prefetture e tutte le rappresentanze provinciali di Enti pubblici nelle province che spariranno. Ho votato “no” ai tagli indiscriminati alla Sanità che, purtroppo, hanno accompagnato un provvedimento giusto come quello sulla razionalizzazione della spesa per acquisti. Ho votato “no”, e sono fermamente contrario, all’aumento delle tasse universitarie per gli studenti fuori corso. Penso infatti a quanti studenti lavoratori, anche in età avanzata, cerchino faticosamente di portare a termine, anche per loro cultura personale o per un miglioramento delle condizioni di vita, il proprio percorso di studi. Quanti facciano già degli enormi sacrifici economici per poterselo permettere. Penso, in sostanza, che si stia gettando alle ortiche la grande occasione di fare delle riforme necessarie ma giuste, che in nome dell’emergenza si accomunino, vittime della fretta, provvedimenti utili a norme penalizzanti e peggiorative, in un momento in cui la sopravvivenza di tante realtà è legata a un filo e in questo modo sarà impossibile salvarle”.