Trema la “corte” Regionale del Lazio e tutto il Pdl, la Polverini chiede… teste

20 Settembre 2012 2 Di redazione

Si difende Fiorito, davanti agli inquirenti che ieri lo hanno interrogato per sette lunghe ore presso il Comando del nucleo di polizia valutario della Guardia di Finanza di Roma. “Nessuna irregolarità, – dice a proposito dei quasi 800 Milan euro distratti dai fondi che la Regione ha destinato al Pdl – ma una gestione lecita dei fondi a me assegnati. Io non ho rubato nulla, ma se ho sbagliato pagherò”. Ha portato con se due grossi faldoni di documenti per dimostrare ciò che dice, e la regolarità delle sue proprietà:  la casa di via Margutta a Roma una villa al Circeo ed immobili a Roma e nel feudo di Fiorito, Anagni, oltre ai conti correnti all’estero.

Ma le cose più interessanti saranno state quelle dette a voce e verbalizzate dagli inquirenti. Nomi, innanzitutto, Quelli di almeno otto consiglieri regionali che a vario titolo avrebbero commesso grossi illeciti ma, l’indagato, avrebbe anche fatto ampiamente intendere che sul la presidenza del consiglio regionale che la stessa Governatrice sapessero ogni cosa delle attività finite oggi sotto inchiesta. Trema quindi tutto il Pdl Laziale, visto che l’inchiesta, secondo voci ben informate si potrebbe allargare anche ad assessori, ma non solo.

Trema il partito a livello nazionale tanto da spingere lo stesso Berlusconi ad intervenire per stappare sul nascere l’intenzione della Polverini di dimettersi. Un tracollo che il partito, già duramente colpito da scandali e vicende immorali, non si può permettere. Per rimanere al suo posto, però, la governatrice avrebbe chiesto le teste dell’attuale capogruppo del Pdl alla regione Lazio Francesco Battistoni e del presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese. Comunque sia, in pochi sono pronti a scommettere sulla durata della giunta tanto che la stessa Polverini avrebbe incontrato ieri il Ministro Cancellieri per verifica le conseguenze delle sue dimissioni. 

Insomma, tra peculato o appropriazioni indebite, festini come quelli organizzati dal consigliere DeRomanis e chissà quali altre ruberie o scandali ci toccherà di sapere ancora, la gente deve pensare a pagare tasse e sperare per un futuro migliore in questa classe politica. Eppure  c’era chi pensava che con mani pulite s’era visto il peggio, come non rivalutare Marrazzo?
Ermanno Amedei