I morsi della crisi, il sindaco di Piedimonte scrive all’Acea per chiedere maggiore elasticità

26 Ottobre 2012 0 Di redazione

Maggiore elasticità nell’applicazione dei protocolli interni circa le situazioni di morosità, soprattutto in relazione alla grave crisi economica che investe il territorio e che colpisce tantissime famiglie, in particolare nel caso in cui tra il moroso e l’azienda erogatrice del servizio si possa definire un piano di rateizzazione di quanto dovuto. È quanto chiede il sindaco di Piedimonte San Germano, Domenico Iacovella, all’Acea Ato 5.
Domenico Iacovella, a fronte delle numerose richieste da parte di cittadini, a cui per morosità è stato interrotto il servizio idrico, ha preso carta e penna e ha deciso di scrivere all’Amministratore delegato dell’Acea, Stefano Magini.
“Sono sempre più i cittadini – spiega il sindaco Iacovella – che si rivolgono ai miei uffici per un aiuto e un sostegno perchè, non avendo pagato alcune bollette dell’Acea, viene loro interrotto il servizio e, pur mostrandosi disponibili a pagare a rate quanto dovuto, per il riallaccio dell’utenza si vedono costretti a dover aggiungere alla morosità per il consumo precedente anche il costo della riattivazione del flusso idrico.
Pur non volendo entrare nei rapporti contrattuali intercorrenti tra la società e gli utenti del servizo, mi sono premurato di chiedere all’Acea maggiore elasticità nell’applicazione dei protocolli interni.
Purtroppo la crisi economica è un dato di fatto, le famiglie sono in difficoltà. Non pagano non per volontà, ma per impossibilità. E spesso sono costrette a vedersi interrotti i servizi. Se poi trattasi di un bene primario come l’acqua, il danno è ancor più elevato, visti i rischi igienici e sanitari che può comportare tale mancanza.
Chiedo pertanto all’Acea che, a fronte di un piano di rateizzazione di quanto dovuto da parte dei morosi, gli stessi siano esentati almeno dal pagamento dei costi aggiuntivi del contatore, come se si trattasse di un nuovo allaccio.
Per tale motivo, ho deciso di scrivere all’Amministratore delegato, sicuro che vorrà accogliere questa mia richiesta, in quanto le istituzioni, e l’Acea è un’istituzione, soprattutto in periodi di crisi come quello che stiamo affrontando, hanno il dovere di venire incontro alle esigenze dei cittadini, assicurando loro i Beni primari. E l’acqua è uno di questi”.