Il paradosso – l’intitolazione ai martiri della legalità di un tribunale ormai “chiuso”. Una cerimonia che sa di “estrema unzione”

1 Ottobre 2012 0 Di redazione

Dall’Aiga Lanciano riceviamo e pubblichiamo:
Nella convinzione che la chiusura del Tribunale di Lanciano, insieme a numerosi altri tribunali italiani, sia un’operazione sciagurata che, contrariamente a quanto asserito dal Governo, non garantirà né risparmi, né maggiore efficienza, l’AIGA di Lanciano ribadisce la propria assoluta contrarietà ad una riorganizzazione della geografia giudiziaria così concepita ed architettata. Per questi motivi si è data appuntamento oggi pomeriggio dalle 15 in poi davanti all’ingresso del Tribunale di Lanciano, approfittando anche della presenza del Presidente della Camera Gianfranco Fini.
Dalla decisione del Governo deriva il pericoloso effetto di eliminare importanti presidi di legalità inseriti da anni nel territorio che garantiscono al cittadino un accesso alla giustizia pieno ed effettivo.
Nel caso di Lanciano, inoltre, i parametri messi a punto dal Governo individuano un ufficio che per dimensioni e per comune esperienza appare per nulla efficiente e la costruzione di un nuovo Palazzo di Giustizia nel capoluogo non risponderebbe certo ai criteri di spendig review anzi, andrebbe a gravare, ancora una volta, sui cittadini.
Il Governo non ha tenuto conto dell’impatto che le sue scelte provocano sulle comunità locali e delle conseguenze negative anche sul tessuto economico e sociale, al contrario ciò porterà sui cittadini e in particolare su tutto il territorio frentano e sulla Val di Sangro costi più elevati, meno efficienza, in poche parole una maggiore difficoltà di accesso alla Giustizia da parte dei cittadini e delle imprese.
Il modello di Tribunale come unità di misura, si basa solo su alcuni criteri che il Governo definisce “pubblici ed incontrovertibili”, ma ne tralascia inspiegabilmente altri di parimenti importanti, quali quelli legati alle peculiarità territoriali; nel caso dell’Abruzzo verrà abbandonato al proprio destino l’intero territorio a sud di Chieti, un paradosso vista la distanza tra la stessa Chieti e Pescara, considerato che quest’ultima ben avrebbe potuto ospitare il tribunale teatino.
In sostanza ci troviamo di fronte all’ennesima riforma fatta a tavolino senza prendere in considerazione i casi specifici, una riforma che farà pagare ai cittadini ed in particolare ai giovani anni di sprechi e politiche sbagliate.
Infine, l’AIGA di Lanciano contesta ad una riforma che penalizza fortemente i giovani avvocati e coloro che si avvicinano alla libera professione con sforzi e sacrifici, una riforma che andrà ad aggravare i costi di gestione e di esercizio di una professione che diventa sempre più per pochi e a servizio di coloro che potranno permettersela, in spregio ai più elementari principi costituzionali e democratici.