Yacht bruciato a Gaeta, proseguono le indagini per far luce sulle cause del rogo

23 Ottobre 2012 0 Di redazione

Proseguono le indagini per fare piena luce su cosa ha causato l’incendio che questa notte ha distrutto il PC ONE II, una imbarcazione da diporto “Pershing” di 52 piedi (circa 17 metri) ormeggiato in località Porto Salvo a Gaeta.

Sul posto hanno operato due unità dei vigili del fuoco da terra e una motobarca pompa VF 442, che ha collaborato allo spegnimento delle fiamme dell’ imbarcazione direttamente dal mare, insieme al CARRO SCHIUMA che ha trasportato lo schiumogeno, il quale è stato “sparato” sulle fiamme che avvolgevano lo yacht mediante l’ impiego dei naspi, dei cannoncini e dei lancia schiuma. In tutto al lavoro fino allle sette del mattino sono rimasti 30 uomini dei vigili del fuoco più quelli della Capitaneria di Porto che ha contribuito fattivamente a circoscrivere le fiamme del grosso natante. Ultimate le operazioni di spegnimento sono iniziate quelle tecnico investigative della squadra di “specialisti” della Sezione Investigativa Antincendi Provinciale “SIAP” giunta appositamente dalla Sede Centrale VV.F. di Latina, con il Vigile Coordinatore Giuseppe BASTEVOLE, il Vigile Esperto Stefano CRESCENZI ed il coordinamento dell’ Ing. Sebastiano DI MARIA.

Una equipe di “specialisti” che ha svolto tutti gli accertamenti ed i rilievi del caso insieme al repertamento dei residui della combustione, finalizzati all’ accertamento delle cause che hanno provocato l’ incendio del grosso natante. Sul posto, fino al tardo pomeriggio di oggi, è c’era anche il Funzionario Tecnico dei vigili del fuoco di Latina Angelo PACICCO, che ha espletato operazioni e attività di Polizia Giudiziaria. La barca era ormeggiata alla banchina della Nautica Salemme, un molo sfortunato dato che appena un mese fa, dallo stesso posto di ormeggio, predoni del mare avevano rubato un gommone con due motori del valore di circa 60 mila euro di proprietà della stessa Salemme.
Er. Amedei