Impianto fotovoltaico abusivo, la procura di Lanciano sequestra area di 54mila metri a Quadri

29 Novembre 2012 0 Di redazione

Un’area di circa 54mila metri quadrati è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Lanciano su disposizione del Gip, a Quadri (Ch) in località “Santa Fina”su cui si sta realizzando un impianto fotovoltaico di complessivi 3 MW.
Indagati risultano essere F. F., legale rappresentante della Felicioni Energy srl committente dei lavori e richiedente la Procedura Abilitativa semplificata; L.F., legale rappresentante della Felicioni Menagment srl, esecutore materiale dei lavori; R.S., direttore dei lavori; G..P. responsabile del procedimento amministrativo.
A vario titolo i quattro devono rispondere di vari abusi e irregolarità nella costruzione di opere edili destinate all’impianto fotovoltaico. All’esito delle indagini svolte sotto la direzione del comandante dal Corpo Forestale dello Stato del Comando Provinciale di Chieti, dott.ssa Livia Mattei, da personale della Stazione del CFS di Villa Santa Maria, la Procura di Lanciano diretta dal procuratore capo Francesco Menditto, ha avanzata e ottenuto la richiesta di sequestro preventivo “La recente normativa statale in materia di realizzazione di impianti di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (d.lgs. n. 28/11)- dichiara Menditto – che modifica profondamente quella precedente, ‘tenta di conciliare le diverse esigenze in rilievo fissando univoci principi generali all’art. 4 fondati sul principio di proporzionalità. Tale articolo si preoccupa, al comma 3, di evitare effetti elusivi prevedendo specifiche disposizioni dirette ad “evitare l’elusione della normativa di tutela dell’ambiente, del patrimonio culturale, della salute e della pubblica incolumità”.
Si sottolineava, dunque, l’importanza delle fonti energetiche rinnovabili da realizzare attraverso impianti che, però, garantiscano la sicurezza pubblica e la tutela dell’ambiente (come previsto dalla Costituzione agli artt. 9 e 42 c.p.)”. La necessità del sequestro scaturisce dal fatto che “le opere sono in corso di realizzazione nonostante sia noto alle parti che non è intervenuto il N.O. paesaggistico ed è stato espresso parere negativo dell’autorità di bacino”. Continua Menditto. “Tale condotta evidenzia la volontà di protrarre l’azione criminosa che incide in modo significativo sul territorio, come indicato al par. 1, col concreto rischio di danno irreparabile anche sotto il profilo della sicurezza del territorio”.
Il Giudice per le indagini preliminare ha disposto il sequestro dell’area rilevando: che l’impianto in costruzione non poteva essere realizzato attraverso il procedimento semplificato, essendo “l’impianto sostanzialmente unico”; che i lavori di realizzazione in atto sono, comunque, in violazione dei vincoli indicati nella richiesta del PM; che il provvedimento dell’autorità amministrativa veniva adottato: senza attendere il parere dell’Autorità di Bacino, pervenuto dopo pochi giorni con formulazione “nettamente negativa” in quanto “una fonte di rischio potrebbe essere connessa con periodi di forti precipitazioni che, non adeguatamente regimentate, favorirebbero il decadimento delle caratteristiche fisico-meccaniche dei terreni e il loro scorrimento superficiale”; senza richiedere il Nulla Osta alla competente Sovraintendenza; concretizzando la ipotesi di reato contestate (art. 479 e 323 c.p.) essendo configurabile, allo stato, la “falsità delle delibere e determinazioni adottate dal responsabile del procedimento….al fine di agevolarne ed anzi accelerarne la realizzazione (in modo tale che una relazione tecnica depositata il 18.10.12 è stata positivamente valutata a tempo di record nello stesso giorno e l’esecuzione dei lavori intrapresa l’indomani il 19.10.12)”; la necessità del sequestro in quanto “la situazione di pericolo per la pubblica incolumità implicitamente rilevata nel parere dell’Autorità di Bacino è tale da fare ritenere altresì estremamente grave e rilevante la situazione di minaccia per cose e persone connessa alla realizzazione degli impianti di cui trattasi specie in un periodo di forti precipitazioni quale quello attuale”.