Ciacciarelli: “L’agricoltura nuova risorsa occupazionale e contrasto alla crisi economica”

7 Dicembre 2012 0 Di Felice Pensabene

“Bisogna riguardare all’agricoltura con un occhio diverso ed interessato in quanto validissima risorsa occupazionale, strumento di salvaguardia ambientale  e garanzia di genuinità della catena alimentare; per dirla con uno slogan: l’agricoltura la risorsa che ritorna”.

Lo afferma il presidente del Consorzio di bonifica “Valle del Liri” di Cassino, dottor Pasquale Ciacciarelli, anche alla luce della gravissima crisi economica ed occupazionale che sta investendo il nostro territorio.

“Si stanno perdendo migliaia di posti di lavoro in tutti i settori produttivi, in particolare industria, servizi, commercio.

Il sistema economico e industriale è in piena recessione: crollo dei consumi delle famiglie, diminuzione degli investimenti, aumento dello ore di cassa integrazione e dei licenziamenti.

L’unico settore che sta facendo registrare una significativa inversione di tendenza, positiva, è invece l’agricoltura.

Secondo i dati Istat nel quarto trimestre 2010 gli occupati in agricoltura sono cresciuti del 2,5%, pari a ben 23.000 unità.

E, come afferma anche Coldiretti, sempre su base Istat, il settore agricolo registra nel secondo trimestre 2012 un incremento degli occupati del 6,2% tendenziale e un aumento percentuale dei lavoratori dipendenti del 10,1%.

Brillante – continua Ciacciarelli – anche la performance riguardante il settore degli agriturismo, che fa registrare nell’anno in corso un + 15,70% dei posti letto.

Senza trascurare quella che è stata appena definita ‘blue economy’, che raggruppa le attività legate all’agro e al bio, ad esempio la produzione di piante per il biocombustibile, biogas e di biometano, uno stile di vita e di lavoro che apre nuove opportunità per lo sviluppo della chimica verde e quindi dell’occupazione.

I cosiddetti ‘sottoprodotti agricoli’ possono dare un contributo importante alla produzione energetica, sono un potenziale ancora inespresso, dagli sbocchi occupazionali notevoli.

Dati nazionali che, stranamente, non trovano una conferma anche nelle nostre regioni centrali; un elemento che, però, potrebbe rivelarsi nel breve e medio termine un valore positivo aggiunto proprio per il nostro territorio dove i margini di crescita potrebbero essere addirittura superiori rispetto a quelle regioni in cui il trend positivo è già iniziato.

L’agricoltura è sempre stata un settore importante per l’economia territoriale.

Adesso va riscoperta, valorizzata e qualificata, dando respiro maggiore alla qualità e alla redditività, anche attivando il meccanismo virtuoso del ‘chilometro zero’, cioè accorciando la filiera produttore-consumatore, a vantaggio della qualità ma anche del prezzo; la filiera corta, infatti, assicura una redditività maggiore per il produttore agricolo e un prezzo più basso per il consumatore, abbattendo gli onerosi costi di trasporto e di passaggio.

L’agricoltura tradizionale e derivata – conclude pertanto Ciacciarelli – può essere vista come occasione da non perdere per uscire dalla crisi, per creare nuova occupazione, per favorire la tutela ambientale e la produzione di alimenti più sani, vivendo a contatto con la natura, lontano dallo stress urbano, più a misura d’uomo”.