“Se domani si vive o si muore”, il romanzo di Giuseppe Truini, al Teatro Arci

20 Dicembre 2012 0 Di Felice Pensabene

Il romanzo d’esordio di Giuseppe Truini verrà presentato sabato 22 dicembre alle 16,15 presso i locali del Cinema Teatro Arci di Frosinone.

Il libro, intitolato “Se domani si vive o si muore”, è stato edito dalla casa editrice Ensemble ed è stato lanciato nella fiera della piccola e media editoria di Roma “Più libri più liberi”.

L’autore di Amaseno in poco più di duecento pagine racconta la storia di Lino, un ragazzo che a ventotto anni non ha ancora trovato la sua posizione nel mondo. “Egli” dice l’autore  “appartiene ad una generazione priva di riferimenti, che spesso viene etichettata come “fannullona” ma che in realtà è priva di qualsiasi mezzo che la possa far sperare in un futuro roseo”.

Con uno stile divertente e ironico, nel testo vengono affrontati temi seri e complessi senza stereotipi e banalizzazioni. Lo scrittore, d’altronde, è poco più che trentenne e conosce perfettamente il mondo che rappresenta.

Parte del romanzo, inoltre, è ambientata proprio in Ciociaria, che viene narrata come una terra viva, fertile, anche se a volte contraddittoria. “Mi sono divertito nel descrivere la mia provincia. Spesso nella scrittura ho cercato l’evasione e l’invenzione di mondi diversi; stavolta però ho voluto mettere in scena dei luoghi reali, luoghi che frequento quotidianamente.”

Il romanzo offre spazio ad ampie e variegate riflessioni, anche se predominante rispetto ad altri è il tema della precarietà, sia in ambito lavorativo che esistenziale. Perciò l’incontro di sabato si basa proprio su questo argomento. La lettura di passaggi del libro, effettuata da Vladimiro Russo accompagnato dalla musica di Alessandro Del Signore, Marcello Iannotta e Giacomo Tiberia, permetterà di discutere su un tema caldo ed attuale. Interverranno infatti lo stesso autore Giuseppe Truini, lo scrittore Francesco Formaggi, la blogger Valentina Giannicchi e il giornalista Antonio Lauretti, che mediati dallo scrittore ed editore Matteo Chiavarone ragioneranno insieme sulla funzione delle professioni intellettuali in tempi di crisi.

“Mi preme anche mostrare che a Frosinone opera una classe intellettuale giovane” dice Truini “con delle grandi potenzialità e in grado di relazionarsi in maniera autorevole con le istituzioni e con le altre realtà culturali. Questo potrebbe essere un punto di partenza per iniziare un dialogo che mi auguro il più possibile proficuo per il nostro territorio.”

Gli spunti di riflessione sono tanti, perciò è necessario partecipare per ascoltare, confrontarsi e dibattere.

giuseppe truini