Il Progetto Clochard, avviato dal Comune, ma gestito dalla Casa della carità e dalla fondazione San Benedetto

16 Dicembre 2012 0 Di Felice Pensabene

Nasce il “Progetto clochard” ne ha dato notizia l’assessore ai servizi sociali, Stefania Di Russo. L’iniziativa, finanziata dalla Regione Lazio, verrà di fatto gestita attraverso l’opera della fondazione San Benedetto e la Casa della Carità.  “Ci saranno – ha spiegato la Di Russo – quattro assistenti sociali svolgeranno uno studio di monitoraggio per quanto concerne la situazione dei clochard nel nostro territorio, intervenendo nella maniera più consona e nel pieno rispetto della normativa vigente in materia. Tutto questo, ovviamente, avverrà con il supporto delle Forze dell’Ordine, compresa la Polizia Locale, che interverranno qualora si dovessero presentare situazioni particolari. Bisogna ribadire, rifacendosi anche al caso della clochard che ha trovato ricovero sotto un ponte in località Folcara, che il senza fissa dimora in molti casi sceglie consapevolmente di fare quello stile di vita, con tutte le conseguenze che ne derivano. Il ricovero coatto, quindi, è una misura estrema che si attua solo ed esclusivamente in presenza di grave disagio psico – fisico. Proprio per questo il monitoraggio sul territorio è importante ed in questi anni è stato fatto costantemente sia dagli assistenti sociali del Comune che dalla Polizia Locale. Questo non è avvenuto soltanto nell’ultimo caso che è venuto alla ribalta mediatica e per il quale si sono percorse tutte le tappe previste dall’iter in questo caso, ma anche in altre circostanze. Nel caso della clochard che vive sotto il ponte della Folcara infatti, non c’erano le condizioni per il ricovero coatto dal momento che la consulenza psichiatrica che ha evidenziato come la persona in oggetto è pienamente in grado di intendere e di volere e perfettamente orientata nello spazio e nel tempo. Si tratta quindi di una persona consapevole e determinata a non abbondanare quel ponte che per lei rappresenta la sua casa. Quindi non rimane, in questo caso, che effettuare il monitoraggio e sostenerla con viveri ed abbigliamento così come stiamo facendo. Non bisogna poi dimenticare l’opera preziosa ed incessante che svolge chi fa volontariato e che da sempre si prodiga nella tutela di tutte le fasce deboli. Un plauso particolare va fatto a Suor Ermanna – ha proseguito l’assessore Di Russo – che con grande competenza ed umanità avvicina quotidianamente tutti i clochard, conoscendo di ognuno le esigenze e finanché la personalità. Per dar forza all’opera finora svolta sul territorio in questo ambito, abbiamo voluto porre in essere questo progetto, che partirà il 20 dicembre e che si pone l’obiettivo di creare una vera e propria rete che vada a mettere a sistema Comune, Casa della Carità e Forze dell’Ordine al fine di ottimizzare competenze e risorse per assicurare a chi vive il disagio un servizio migliore e più completo, mirato all’accoglienza della persona nel pieno rispetto dei modi di vivere e di essere di ognuno.” Un’altra iniziativa finanziata con soldi pubblici e affidata ad enti privati, ecclesiastici!