La crisi salva la vita a oche e capitoni

25 Dicembre 2012 0 Di redazione

Diminuisce il numero delle oche e dei capitoni utilizzati per il cenone della vigilia e per il pranzo di Natale. Secondo i dati raccolti da AIDAA iN 76 macellerie e 23 pescherie sparse nelle città di Torino. Milano, Verona, Ferrara, Firenze, Roma, Napoli, Palermo e Bari e riferibili alle ore 13 di oggi vigilia di Natale e relative alle prenotazioni di oche, capitoni, pesce e carne di agnello per i cenoni di Natale vedono una diminuzione sensibile delle oche che passano dalle 452 dello scorso anno alle 339 di quest’anno con una diminuzione di circa il 23% rispetto allo scorso Natale, anche le prenotazioni di capitoni sono scese dalle 760 dello scorso anno alle 699 di quest’anno con una diminuzione dell’otto per cento. Aumenta invece la vendita del pesce con un incremento per quanto riguarda i pesci di alta qualità di circa il 7% rispetto allo scorso anno. Infine rimangono stabili le prenotazione di carne di agnello, alle 1041 dello scorso anno si contrappongono le 1022 di quest’anno. Si tratta di dati ovviamente parziali che però mettono in evidenza come forse anche a causa della crisi, per il cenone di capodanno sia diminuito complessivamente l’uso di carni in particolare di carni di oca e di capitone, in forte discesa anche il patè d’oca anche grazie alle campagne animaliste che mettono in evidenza come questi animali vengano torturati per ottenere il patè.