Le redazioni di Ciociaria, Latina e Cassino Oggi tornano al lavoro. Le ragioni dell’editore Palombo

22 Dicembre 2012 0 Di redazione

Sciopero dei giornalisti e poligrafici revocato, ieri sera, a Latina Oggi, Ciociaria Oggi e Cassino Oggi, dopo che il comitato di redazione e i sindacati da una parte e l’editore Armando Palombo dall’altra hanno raggiunto un accordo per il pagamento delle mensilità arretrate.
Con le redazioni che tornano al lavoro, l’editore, però, ha voluto fare chiarezza dal suo punto di vista, con una nota stampa che riceviamo e integralmente pubblichiamo.

“In relazione al comunicato sindacale di Associazione Stampa Romana (Asr), Cgil, Cisl e Uil, settore poligrafici, pubblicato in data odierna riteniamo sia doveroso intervenire, cosa che fino ad oggi si è volutamente evitato, per rispetto nei confronti del personale tutto e dei lettori per fornire alcune precisazioni di merito nella vicenda che riguarda la Nuova Editoriale Oggi srl che edita Latina Oggi, Ciociaria Oggi e Cassino Oggi.

I fatti, inequivocabili, dicono che dal 4 giugno 2012, data di ingresso di Armando Palombo nella compagine sociale della Nuova Editoriale Oggi srl (N.E.O.), l’azienda ha versato ai dipendenti quattro mensilità, cui andrebbe aggiunta quella che è pronta ad essere corrisposta e che sarebbe quindi la quinta.

Se si considerano i sette mesi che hanno contrassegnato la presenza del nuovo socio, i dipendenti della N.E.O. srl, alla data del 31 dicembre 2012, con la nuova gestione si troverebbero così in arretrato di una sola mensilità, oltre alle due mensilità + la tredicesima accumulate dalla precedente gestione e che, per chiari accordi con le parti sociali, saranno inserite e recuperate con il nuovo Piano Industriale.

Circa le vicende degli ultimi giorni, è doveroso chiarire che, come da accordo assunto innanzi al Prefetto di Latina il 20-11-2012, è stata corrisposta una mensilità in data 3 /12/2012 , ciò in rispetto di una clausola preliminare richiesta per l’avvio del tavolo di trattativa per gli ammortizzatori sociali. In data 14 dicembre, ossia 11 giorni dopo il pagamento della mensilità richiesta nell’accordo preliminare, inaspettatamente, i lavoratori (giornalisti e poligrafici) delle redazioni di Ciociaria Oggi e Cassino Oggi hanno indetto uno sciopero ad oltranza invocando il pagamento immediato di un’altra mensilità, non concordata sul tavolo istituzionale del Prefetto di Latina, sia per il personale dipendente che per i collaboratori esterni. A tale protesta non ha aderito la redazione di Latina Oggi e alcuni dipendenti di Frosinone, e, soprattutto, non è stata riconosciuta dall’Asr che, di contro, ha invocato il pericolo di “condizionamenti esterni”.
Il 12/12/12, data concordata sul tavolo istituzionale convocato dal Prefetto di Latina, Stampa Romana non si presenta presso la Regione Lazio dove si doveva decidere dell’avvio degli ammortizzatori sociali, facendo così rimandare la riunione.
In data 18 dicembre 2012 la trattativa sugli ammortizzatori sociali innanzi a Fieg e Fnsi è saltata per il mancato accordo sul Piano Industriale nonché sulla reiterata richiesta del personale di Ciociaria Oggi e Cassino Oggi di versare immediatamente una ulteriore mensilità non prevista però dall’accordo chiuso il 20/11/12 dal Prefetto di Latina. Il giorno seguente, 19/12/2012, c’è stata la dichiarazione di sciopero di una parte anche del personale giornalistico di Latina Oggi.
Nel corso di una lunga e complessa trattativa durata l’intero pomeriggio e parte della serata del 19 dicembre l’editore Armando Palombo, si è impegnato a corrispondere un’altra mensilità alla data del 31 dicembre prossimo sia per i dipendenti che per i collaboratori. A quel punto, l’Asr non si è opposta all’uscita in edicola del giornale seppure in foliazione ridotta e parte del personale si è impegnato a realizzare il prodotto andato in edicola questa mattina.
Latina Oggi esce e, contrariamente a quanto concordato, Ciociaria Oggi e Cassino Oggi no.
Nonostante tutto, l’editore Armando Palombo conferma ad oggi l’impegno al pagamento di una mensilità entro il 31/12/2012 e un’altra alla quarta settimana di gennaio 2013, ossia dopo l’incasso delle vendite del mese precedente previsto da contratto di distribuzione alla data del 25 gennaio 2013.

Non va trascurato, anzi è di estremo rilievo, che il socio al 49% ha fatto il suo ingresso all’interno della N.E.O. srl sapendo che avrebbe ereditato un debito di circa 16 milioni di euro derivante dalla precedente e dissennata gestione societaria (ex Gruppo Ciarrapico), una gestione che non ha esitato, con mezzi che oggi sono formalmente al vaglio della Magistratura, a produrre fatture per operazioni inesistenti con relativi decreti ingiuntivi per importi complessivi pari ad oltre 600mila euro, decreti ingiuntivi dei quali, all’atto dell’acquisto del 49 % delle quote, Armando Palombo non aveva notizia, neppure dalla Procura della Repubblica di Roma, né dal Tribunale di Roma, che hanno sovrainteso al passaggio delle quote azionarie. Quei decreti ingiuntivi, sconosciuti alla nuova compagine sociale, sono divenuti esecutivi 30 giorni prima dell’arrivo del nuovo socio ed hanno dato luogo a pignoramenti per oltre 600mila euro presso i distributori dei giornali.

Se l’azienda avesse avuto la disponibilità corrente di quelle somme, oggi non ci sarebbero mensilità arretrate da pagare ai dipendenti, ne di questa, ne della passata gestione.
Tutti i dipendenti della N.E.O. sono inoltre consapevoli, o dovrebbero esserlo, del fatto che l’11 maggio scorso, con tre istanze di fallimento per circa 3 milioni di euro arrivate al capolinea, l’azienda sarebbe fallita senza l’intervento di Armando Palombo con una anticipazione di circa 400 mila euro e l’impegno al rateizzo delle restanti quote del credito fallimentare. Per chiarezza, a quella data (11 maggio 2012) Palombo non era ancora entrato nella N.E.O. srl.

Va da sé che di fronte a tali fatti il senso di responsabilità di tutti i dipendenti della N.E.O. dovrebbe prevalere sul nervosismo e sulle scelte azzardate. In ballo non ci sono soltanto 53 posti di lavoro (senza contare gli oltre 100 collaboratori e tutto l’indotto che può ruotare intorno a tre giornali), ma il patrimonio insostituibile di tre quotidiani (Latina Oggi, Ciociaria Oggi e Cassino Oggi) leader dell’informazione (libera) nei rispettivi territori. Un patrimonio cresciuto nell’arco di 25 anni grazie all’attaccamento al lavoro e alla professionalità di decine di giornalisti e poligrafici che hanno dimostrato di saper resistere ad ogni genere di attacco esterno ed anche alle insidie interne di una gestione che ha lucrato sul lavoro dei giornalisti lasciandoli al loro destino con un debito spaventoso che potrà essere affrontato soltanto con la determinazione del nuovo partner societario.

Armando Palombo in questa fase così delicata della trattativa e del percorso che dovrebbe portare alla concessione degli ammortizzatori sociali fa appello alla maturità e al senso di responsabilità delle associazioni sindacali, dei dipendenti e dei collaboratori delle testate per far si che tutti insieme si possa continuare a produrre quel tassello di democrazia che sono i nostri quotidiani nei territori di Latina e Frosinone, nel segno di una effettiva libertà di espressione che ha accompagnato questa nuova gestione in totale discontinuità con quella precedente e che crediamo sia il bene più importante da tutelare a beneficio dei lavoratori e delle migliaia di lettori che ci seguono”.
Armando Palombo