Neuromed per primo in Europa studia i radioisotopi alfa-emittenti. Nel nuovo laboratorio si ricercano cure innovative per i tumori cerebrali

11 Dicembre 2012 0 Di redazione

Sarà inaugurata venerdì alle ore 15.00, presso il Centro Ricerche dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli (IS), la prima struttura in Europa impegnata nella ricerca sull’utilizzo di radioisotopi alfa emittenti su modelli animali sperimentali, per identificare nuove strategie terapeutiche per il trattamento dei tumori cerebrali.
Il Laboratorio di Radioisotopi (Alfa, Beta e Gamma Emettitori) nasce in collaborazione con l’Istituto per gli Elementi Transuranici, uno dei sette istituti di ricerca del Joint Research Centre (JRC), il servizio scientifico della Commissione Europea, che parteciperà alla cerimonia inaugurale di venerdì. Al taglio del nastro, infatti, al fianco del Presidente dell’IRCCS Neuromed, Erberto Melaragno, sarà presente il Direttore del JRC-ITU, Thomas Fanghänel.
Alla cerimonia seguirà il seminario dal titolo “Nuove frontiere per il trattamento delle neoplasie cerebrali”, finalizzato a chiarire il lavoro che il laboratorio è chiamato a sostenere, a partire da venerdì, nello studio dei meccanismi molecolari
coinvolti nei processi fisiopatologici delle patologie, con l’obiettivo di identificare nuovi bersagli per nuove strategie terapeutiche in grado di rallentare o bloccare la progressione delle malattie e migliorare il decorso clinico. La sperimentazione sarà condotta su modelli cellulari in vitro e modelli sperimentali animali di patologie umane mediante l’utilizzo di sostanze radioattive (beta e gamma emittenti) per lo studio degli elementi fondamentali delle cellule come le proteine e gli acidi nucleici.
Più in particolare, nel corso del workshop i topic affrontati saranno relativi ai medulloblastomi, i più comuni tumori cerebrali nei bambini; ai glioblastomi, tra i più comuni tumori maligni cerebrali che possono manifestarsi a qualunque età; ai meccanismi molecolari utilizzati dalle cellule tumorali per muoversi nel cervello, per l’identificazione di un potenziale bersaglio terapeutico che aiuti a contrastare la diffusione del glioblastoma; all’alfa-immunoterapia, l’innovativa e molto promettente tecnica antitumorale per il trattamento di carcinomi caratterizzati da metastasi diffuse e resistenti alle terapie tradizionali.