Odissea per migliaia di pendolari della linea Roma – Campobasso, sei ore in treno, partito alle 17 arriva alle 23

1 Dicembre 2012 1 Di Felice Pensabene

Che la vita da pendolare sia già dura di per sé, lo sanno le migliaia di lavoratori che tutti i giorni si svegliano presto al mattino per correre in stazione a prendere il treno che li porterà a Roma, a Frosinone o qualsiasi altro posto per andare al lavoro. Che i problemi delle carrozze sporche, super affollate, i riscaldamenti, d’inverno, o l’aria condizionata, d’estate, che non funzionano e per finire i continui ritardi dei treni sono solo una parte dei disagi vissuti quotidianamente. Ma quello che è successo qualche giorno fa ai pendolari del treno Roma – Campobasso ha davvero dell’incredibile e acuisce la rabbia dei viaggiatori.  Il treno – raccontano alcuni di loro – è partito alle ore 17.08 dal binario 20/bis della stazione Termini è giunto a Campobasso alle 23.00 con 2 ore di ritardo, si è fermato inspiegabilmente a Venafro per circa un’ora, ripartendo alle 20.20 e poi a Carpinone, dove alcuni passeggeri spazientiti hanno preferito chiamare i familiari che li hanno raggiunti con le loro auto. Pendolari esasperati per un episodio che purtroppo è solo l’ultimo di una lunga lista. «Com’è possibile – dicono – che il collegamento tra la Capitale ed un capoluogo regionale nel 2012 sia scaduto, degradato e ridotto ai minimi termini, con vettori antiquati, locomotori inadeguati, carrozze poco pulite, servizi non sempre funzionanti, impianti di riscaldamento e/o di condizionamento aria quasi sempre ridotti?». Uno dei disagi maggiori per i viaggiatori è che nella maggior parte dei casi nel tratto Roma – Cassino non ci sono posti a sedere, quando tutto sommato basterebbe aggiungere una carrozza da fermare a Cassino. «Il silenzio del Ministero dei Trasporti, l’insensibilità dei vertici delle Ferrovie dello Stato e la disattenzione delle istituzioni nazionali ci umilia e indigna, perché è inaccettabile sul piano del rispetto e della considerazione che ci viene negata, da chi al massimo scrive due righe per scaricare la colpa sulla Regione Molise. Una situazione drammatica che rischia di diventare esplosiva se non si trova una soluzione definitiva  che restituisca dignità alle migliaia di lavoratori pendolari!

F. Pensabene