“Super Bufala”, i nove veterinari arrestati mettevano in pericolo la salute pubblica

4 Dicembre 2012 0 Di redazione

Crea sconcerto sapere che chi è preposto alla salvaguardia della salute pubblica, finisce in manette perché ha “fatto finta” di vaccinare animali che producono latte dai cui derivati si cibano tutti, anche e soprattutto i bambini. L’operazione Super Bufala svolta dai carabinieri del Nucleo Anti sofisticazione di Latina, comandati dal capitano Massimo Minicelli, ha tolto la cappa alla pericolosa attività di falsità e di omissioni perpretata da un gruppo di dirigenti veterinari della Asl di Frosinone. La tubercolosi, la malattia conto la quale gli indagati fingevano di vaccinare i bufali degli allevamenti di un particolare distretto di Frosinone, si trasmette all’uomo direttamente o anche attraverso i derivati del latte. In pericolo, oltre agli allevatori e chi stava loro vicino, c’erano quindi anche coloro che si cibavano dei “prodotti” dei bufali. Secondo quando riferito dal nucleo Anti sofisticazione, i veterinari, certificavano la loro attività di profilassi senza svolgerla effettivamente o se veniva fatta, non venivano rispettati quei parametri previsti dal protocollo Ministeriale necessari perché fosse efficace. L’indagine è nata lo scorso anno quando un allevatore è stato costretto ad abbattere 106 capi di bestiame perché malati di tubercolosi nonostante sulla carta, quegli animali fossero vaccinati. L’uomo ha sporto una denuncia su cui gli uomini di Minicelli si sono attivati, indagando anche su altri allevamenti fino a risalire alle attività dei veterinari che, per quelle profilassi non fatte, avevano comunque percepito dalla Asl emolumenti per circa 200 mila euro. L’indagine, condotta dal NAS laziale con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Latina e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone (Sost. Proc. Dott.ssa Rita Caracuzzo), ha portato quindi agli arresti di questa mattina.
Ermanno Amedei