“Il Cinema del Cuore”, gli studenti di Gaeta incontrano il regista Paolo Bianchini

16 Gennaio 2013 0 Di redazione

Gli studenti al cinema incontrano il regista: è questa l’entusiasmante esperienza che a Gaeta si realizza grazie all’iniziativa “Il Cinema del Cuore”, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune, in collaborazione con il Cinema Teatro Ariston, finalizzata ad avvicinare i giovani al film d’autore sulle problematiche sociali.

Il primo appuntamento della rassegna è previsto per giovedì 17 gennaio 2013, alle ore 9.30: gli alunni delle scuole secondarie di primo grado di Gaeta assisteranno alla visione del film “Il sole dentro” di Paolo Bianchini, con Angela Finocchiaro, Francesco Salvi e Giobbe Covatta. Subito dopo i giovani conosceranno il regista Paolo Bianchini e daranno il via al dibattito introdotto dall’Assessore alla Cultura Sabina Mitrano.

“Un’occasione da non perdere per i nostri giovani studenti – afferma l’Assessore Mitrano– Il film, che affronta una tematica forte e attualissima qual è quella dell’immigrazione, considerata attraverso gli occhi e le azioni di quattro adolescenti, darà ai ragazzi importanti input per il successivo incontro con il regista Bianchini. Per i giovani un’esperienza nuova che li metterà in diretto contatto con uno dei protagonisti del mondo cinematografico contemporaneo. È proprio questa una delle finalità dell’iniziativa: proporre ai ragazzi momenti di discussione e riflessione su scottanti tematiche sociali, con l’aiuto del cinema e dei suoi principali attori”.

Il film racconta la storia di due lunghi viaggi che si intrecciano lungo un percorso che unisce l’Europa all’Africa in entrambe le direzioni.

La storia di Yaguine e Fodè, due adolescenti guineani che scrivono, a nome di tutti i bambini e i ragazzi africani, una lettera indirizzata “alle loro Eccellenze, i membri responsabili dell’Europa, chiedendo aiuto per avere scuole, cibo e cure, “così come i vostri figli”. Con la preziosa lettera in tasca Yaguine e Fodè si nascondono nel vano del carrello di un aereo diretto a Bruxelles. I ragazzi iniziano, dunque, il loro straordinario viaggio della speranza che si incrocia con un altro viaggio, questa volta dall’ Europa all’ Africa, che avviene dieci anni dopo, fatto da altri due adolescenti ed il loro pallone.

E’ la storia di Thabo che ha tredici anni, viene da N’Dola, un villaggio africano che nemmeno lui sa dove si trovi esattamente, e dove cerca di tornare, accompagnato dal suo amico Rocco, quattordici anni, di Bari. Entrambi provengono dal Sud di quell’Europa piena di contraddizioni, che attira e respinge i popoli, con un moto, così simile alle onde del mare, che unisce e divide. Entrambi i ragazzi sono vittime del mercato di bambini calciatori dal quale riescono a fuggire. Giocando con un pallone, loro unico compagno di viaggio, Thabo e Rocco attraversano l’Africa a piedi, percorrendo in senso opposto uno dei tanti “sentieri delle scarpe” tracciati nel corso degli anni, da migliaia di uomini, donne, bambini, in fuga dalle carestie, dalle guerre, dal lento spegnersi della dignità della vita di un intero continente.

Quando l’airbus 300 della Sabena conclude il suo lungo volo atterrando a Bruxelles, un tecnico scopre abbracciati i corpi assiderati di Yaguine e Fodè. Accanto, la lettera indirizzata “ Alle loro Eccellenze”. Il lungo viaggio di Thabo e Rocco, invece, si conclude, con l’arrivo a N’Dola, dove, in un campo di calcio dedicato a Yaguine e Fodè, si gioca una partita a ritmo incalzante di tamburù.
Paolo Bianchini ha iniziato la sua attività nel cinema come aiuto regista in circa sessanta film con molti tra i più importanti registi italiani: Luigi Zampa, Mario Monicelli, Luigi Comencini, Vittorio De Sica, Edoardo De Filippo, Giuseppe Patroni Griffi, Mauro Bolognini, Sergio Leone . Nello stesso periodo è stato anche autore di sceneggiature, alcune di grande successo, come I sette uomini d’oro e Ad ogni costo, proseguendo la sua attività come regista nel genere del cinema commerciale, realizzando una decina di film, alcuni dei quali, come Hypnos, Devilman story, sono diventati film di culto in Europa e negli Stati Uniti, e sono stati citati da Tarantino e Cronenberg.
Successivamente passa alla pubblicità, occupandosi di regia e di creatività sia in Italia che all’estero, lavorando per grandi agenzie internazionali e dirigendo in Italia e all’estero circa duemila spot pubblicitari.
Nel 1997 lascia la pubblicità e torna al cinema, realizzando il film La grande quercia, del quale è autore anche della sceneggiatura. Il film ha avuto successo e riconoscimenti in numerosi festival internazionali, tra i quali: Premio della critica alla protagonista femminile al Festival di Berlino, Globo d’oro della stampa estera, Grand Prix al Festival di Napa Valley in California, Chicago film Festival. Premio Speciale dell’Unicef, Festival Internazionale del Cinema per i Giovani di Laon in Francia, dove riceve tre premi sui quattro in palio.
Dal 2002 è Ambasciatore dell’Unicef per il suo impegno nelle problematiche dell’infanzia, trattate in molte delle sue opere
Nel 2002 realizza per la RAI, in qualità di regista e sceneggiatore, il film per la televisione L’uomo del vento che viene patrocinato dall’UNICEF, nel 2003 la fiction in due puntate Vite a perdere selezionato al Prix Italia, nel 2004 Posso chiamarti amore. Nel 2005 dirige per RAI 1 il film per la televisione Il bambino sull’acqua. Nel 2007 ha diretto Codice Aurora, un film in due puntate.
Con Paola Rota ha fondato Alveare Cinema,[1] una società di produzione cinematografica che produce il film Il giorno, la notte. Poi l’alba diretto dallo stesso Bianchini e patrocinato dall’Unicef.
Ha diretto la miniserie Mal’aria liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Eraldo Baldini e prodotta da Feelmax con Rai Fiction, andata in onda su Rai Uno nel mese di aprile 2009. Nel 2010 era impegnato nella preparazione del film Il sole dentro prodotto da Alveare Cinema.