Pietro Mennea, la “Freccia del Sud” ricordato da un Barlettano

25 Marzo 2013 2 Di redazione

A pochi giorni dal funerale di Pietro Mennea, la freccia del Sud primatista mondiale sui 200 metri, l’amico d’infanzia, Salvatore Rizzi, ha voluto condividere alcuni suoi ricordi con una pubblica lettera che riceviamo e pubblichiamo.
“Fiero di essere barlettano. Non un addio Pietro ma… un arrivederci ad un autentico paladino della barlettaneità. Pietro Mennea. Fiero di averti frequentato ed orgoglioso degli insegnamenti avuti per i tuoi pregi quali il sacrificio che premia alla fine, il lavoro duro per te e per glia altri e, soprattutto la testardaggine a voler raggiungere a tutti i costi, gli obiettivi della vita con tanto sudore. La cultura ed il sapere, la loro ricerca quale caratteristica intrinseca del vero uomo, hanno fatto di te, Piero, un simbolo del nostro amato sud.
Hai fatto conoscere il nome della tua Puglia e in particolare Barletta in tutto il mondo. Non dimenticheremo mai quando gareggiavi i tuoi amati 200 metri sulle piste di tutto il mondo negli anni 80. Da Tokio ad Helsinki, da Mosca a Pechino tutti, ma dico tutti, si alzavano in piedi applaudendoti appena entravi vestito in tuta in pista per il riscaldamento. Noi eravamo in auto ascoltando la radiocronaca con Enzo ed Adriano. E poi quella freccia che si scagliava con il tuo corpo verso il traguardo, lasciava quel vento fresco e tonico, che sapeva di ulivo e di mare, quel mare che, tante volte ti ha visto allenare sulla sabbia di Barletta.
Da levante a ponente, come le tue scorribande nel mondo.
Da levante a ponente.
E non dimenticherò mai la tua conferenza stampa di notte a Roma, in occasione dei campionati mondiali del 1982. Eravamo in stanza e sorridendo con Enzo tuo fratello, mi sorridesti facendoci partecipare alle emozioni di una conferenza stampa dai toni universali e mondiali, a cui, personalmente, non avevo mai assistito.
Come non dimenticherò mai, il saluto cordiale e “religioso”, del vecchio primatista di colore sui 200 metri, Tommy Smith il quale, con la sua famiglia, ricordo, si congratulò con te quella settimana in un ristorante di Roma, quando la tua impresa del mitico ed intramontabile record sui 200 metri 19,72, sovrastò il suo precedente record.
Già, i 200 metri.
Ma Piero (così lo chiamavano gli amici – ndr), penso che, tutto il mondo ti sarà grato perché tu sei stato e sei, un bravo ed onesto figlio del mondo, ma quello vero.
Non un addio Piero ma, un arrivederci a quando Dio vorrà.
Tuo amico Salvatore Rizzi”.